Magari fosse vero! Conte: «A inizio dicembre avremo le prime dosi di vaccino anti-Covid»
Chi è indeciso a tutto, prende tempo. È oggi nessuno è più indeciso di Giuseppe Conte, il premier delle mezze misure. Ha prorogato lo stato d’emergenza, ma poi lascia che a metterci la faccia siano gli altri. Sulla movida, ad esempio, ha lasciato l’incombenza ai sindaci. Bloccarla o meno è affar loro. A ben guardare, la Repubblica di Arlecchino scoperchiata dal virus non avrebbe potuto trovare premier più adeguato di Giuseppi. Nella babele istituzionale di ordinanze, Dpcm e decreti lui ci sta come il topo nel formaggio. Perché tutto gli serve a guadagnare tempo. Persino il vaccino prossimo venturo. Già, quale modo migliore per scavallare mezzo ottobre e tutto novembre dell’annunciarlo pronto per inizio dicembre? Evviva.
Lo scrive Vespa nel suo nuovo libro
Proiettiamoci allora a 45 giorni giorni da ora. Dimentichiamo test, terapie intensive, contagi e morti per saltare direttamente nell’ultimo mese dell’anno. È qui la festa? Sì, a sentire Conte. E che festa. Ascoltate: «Se le ultime fasi di preparazione saranno completate nelle prossime settimane, le prime dosi di vaccino saranno disponibili all’inizio di dicembre». Ri-evviva! Addirittura «due o tre milioni di dosi». «Altri milioni – ha aggiunto in un crescendo degno di Rossini – ci arriveranno subito dopo». Parola di premier. Almeno così l’ha svelata Bruno Vespa nell’anticipazione del nuovo libro che si accinge a pubblicare.
Il vaccino è italo-inglese
E, si sa, in Italia nulla è più ufficiale e vincolante di una dichiarazione rilasciata al conduttore di Porta a Porta. Significa, per intenderci che Conte ha sottoscritto un’altra cambiale. Annunciare l’arrivo imminente del vaccino (si tratta di quello Oxford-Irbm Pomezia-Astrazeneca ) mentre il morbo infuria, equivale ad assumersi una grande responsabilità. Vero è che il premier ha premesso un “se” dal chiaro valore ipotetico al proprio ragionamento, ma è anche vero che chi ascolta non ci fa troppo caso. Capisce solo che i suoi patemi hanno i giorni contati. Un po’ come il governo di Conte, che proprio per questo pensa solo a prendere tempo.