Il morbo infuria, il pan (quasi) ci manca. È ora che l’avvocato del popolo tolga il disturbo

17 Ott 2020 12:54 - di Daniele Milani

Le notizie si susseguono senza soluzione di continuità. Il morbo infuria (ameno a quello che dicono); governo, Comuni , Regioni e soprattutto cittadinanza reagiscono ciascuno a suo modo, senza risultati apprezzabili. 

In arrivo un nuovo Dpcm e altri ne seguiranno

L’ultimo DPCM, il giorno dopo della sua emissione, sembra, alla prova dei fatti, già superato dagli eventi, già è in arrivo un altro decreto e altri ne arriveranno, magari con cadenza settimanale. 

Sul Recovery Fund è buio fitto

Alla data del 15 ottobre, ci giunge notizia da Bruxelles che nessuna decisione è stata nemmeno ipotizzata riguardo l’erogazione del famigerato Recovery Fund con conseguente realistica previsione che l’erogazione delle somme previste non avverrà, o avverrà in minima parte e comunque in tempi molto più lunghi di quelli indicati dal nostro governo. 

Sul Mes non si discute neanche più

Il MES da che sembrava, a dire della maggioranza, o buona parte di essa, un aiuto indispensabile per risolvere i problemi della pubblica sanità è diventato nelle ultime ore un dettaglio risibile e comunque non degno di discussione. 

Il tutto al cospetto di un presidente del Consiglio che, brillando per la sua insipienza e contraddittorietà, continua a chiedere senso di responsabilità alle opposizioni, ai giovani, agli anziani e così via, dimenticando di chiederlo ai suoi ministri che continuano a rilasciare dichiarazioni deliranti in tutte le occasioni che la stampa di regime glielo consente. 

Conte avvocato del popolo? Ma il popolo non si fida più

Ora facciamo un passo indietro. Il presidente Conte, all’atto dell’incarico ricevuto ebbe a dichiarare di voler essere l’avvocato del popolo italiano.  Accettiamo il paragone iperbolico. 

Tuttavia ci si consenta un piccolo ragionamento legato alla vita giudiziaria di tutti i giorni. Come ben sanno tutti coloro che esercitano o abbiano esercitato la professione forense, il rapporto tra un avvocato e il suo patrocinato si basa su un rapporto fiduciario. Se quel rapporto viene a mancare il cliente ha il diritto e perfino il dovere di revocare il mandato a suo tempo concesso al suo legale. 

Nel caso di specie, l’avvocato del popolo Giuseppe Conte ha ampiamente dimostrato, e non solo per quanto riguarda la pandemia, di non essere in grado di assolvere al mandato, peraltro, autoaffidatosi. 

Per tutti questi motivi è tempo che il cliente dell’ avvocato Conte, cioè il popolo italiano revochi il mandato al suo legale. Il Presidente Conte restituisca la documentazione, la parcella per l’opera fin qui svolta è stata da noi già abbondantemente pagata e tolga il disturbo. 

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *