Gregoretti, Cacciari annichilisce premier e grillini: «L’ipocrisia di Conte e M5s è indecente»

1 Ott 2020 13:58 - di Chiara Volpi
Il filosofo Cacciari Ansa foto

Massimo Cacciari contro Conte e M5S. Interviene sul caso Gregoretti, e lo fa da par suo. Così, all’Adnkronos dichiara: «L’ipocrisia di Conte e M5s in questa vicenda è indecente». Il filosofo, generalmente scatenato contro il Pd e la sua resa cerhiobottista al M5S, stavolta si scaglia contro pentastellati e presidente del Consiglio. E, soprattutto, contro il loro scarica barile su Salvini, azionato dal minuto dopo l’avvio dell’inchiesta giudiziaria. E lo dice e lo rimarca a parole di fuoco, Cacciari, che in un commento rilasciato all’Adnkronos, sentenzia netto. Senza per questo lasciarsi sfuggire l’occasione di ribadire, comunque, la sua avversità contro tutto e tutti.

Caso Gregoretti, Cacciari contro Conte e M5S: «La loro ipocrisia è indecente»

«Saranno i magistrati a stabilire se sono state violate le norme del diritto internazionale. Se hanno proceduto, qualche fondamento alla base ci sarà», premette schierandosi subito con le toghe e approvando il loro interventismo politico. Ma è contro il premier e gli alleati pentastellati che riserva i toni più accesi della sua recriminazione. Tanto che, a stretto giro arriva l’inciso anti movimentista e ostile al presidente del Consiglio. «L’ipocrisia di Conte e degli ex alleati di governo del M5S è indecente, perché hanno avallato anche loro la decisione. Fa parte di un trasformismo e di una mancanza di pudore che col processo non c’entra. Ma che valuterà l’opinione pubblica».

Il processo in aula, la difesa delle piazze

Già, perché accanto al dibattimento in aula, nelle piazze italiane – e in quelle siciliane particolarmente – si celebra ormai da tempo un altro processo. Quello a un governo che lancia il sasso e nasconde la mano. A una coalizione tramontata, con Salvini isolato e vittima del fuoco amico. Di una sistematica strategia di killeraggio, ordita e messa in atto da più fronti. Come noto, all’epoca dei fatti in carica c’era l’esecutivo giallo-verde. Il leader del Carroccio, oggi il solo a rispondere delle scelte operate sulla Gregoretti, aveva concordato con i vertici dell’esecutivo – e comunque avvisato premier e M5S – le sue decisioni. Coerenti espressioni di una politica immigrazionista cxhe il leader del Carroccio ha ufficializzato in campagna elettorale. E messo conseguentemente in atto in veste di ministro dell’Interno. Un agire coerente con quanto sempre dichiarato, quello di Salvini. E addirittura messo nero su bianco nell’accordo diviso in punti sull’azione di governo stilata negli accordi che hanno preceduto e garantito quell’esecutivo.

E sulla solidarietà dei colleghi del centrodestra…

Anche per questo il filosofo Massimo Cacciari, commentando all’AdnKronos l’imminente avvio del processo al leader della Lega sul caso Gregoretti non si stupisce della solidarietà accordata dai colleghi del centrodestra a Salvini, specie in questa tre giorni che precedono l’udienza preliminare di sabato a Catania. Ore in cui sono in corso iniziative in sostegno dell’ex ministro dell’Interno, racchiuse dal titolo “Gli italiani scelgono la libertà“. Una tre giorni organizzata in Sicilia dalla Lega, con la solidarietà degli alleati del centrodestra. Che per Cacciari, che in generale ammette legittimità di posizioni e dichiarazioni degli alleati di centrodestra, «in questo contesto non stupisce che vadano per dimostrare solidarietà». Salvo poi aggiungere caustico e polemico l’attacco ai forzisti: «Forza Italia specialmente, che è in caduta libera, non può che andare a rimorchio». E così, la sua anima di avversario solo contro tutti, è tacitata...

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