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Fioccano gli esponenti grillini che mettono Conte sotto processo. Ecco cosa si dicono i M5S in chat

Politica - di Giorgio Sigona - 27 Ottobre 2020 - AGGIORNATO 27 Ottobre 2020 alle 18:45

Chiudere alle 18 bar e ristoranti? «Una follia». Per non parlare della decisione di abbassare le saracinesche di palestre, piscine, teatri e cinema. A puntare il dito contro l’ultimo Dpcm  anche molti esponenti del M5S. Irrequieti, arrabbiati. La chat dei deputati M5S – visionata dall’Adnkronos – è segnata da critiche e affondi.

M5S, «incomprensibili certe scelte»

«Siamo dei geni»,  lamenta una grillino. «Sui gruppi di palestre e scuole di danza mi hanno chiesto se fosse vero, pensavano fosse un fake». JLa situazione è al di fuori di ogni controllo»,  mette in guardia una collega. «Molte categorie sono sul piede di guerra. E con tutta la comprensione che posso metterci, continuo a non capire determinate scelte. Al di là della chiusura di bar e ristoranti, perché affossare ulteriormente il mondo dello spettacolo e dello sport già in ginocchio? Perché chiudere i teatri (simbolo di cultura) se rispettavano rigorosamente le norme e poi magari consentire l’ingresso nelle chiese? Perché le palestre, che garantivano il giusto distanziamento?».

«Diremo ai musicisti di imparare l’Alleluja»

«Esatto», fa eco un deputato M5S. «Un teatro o un cinema non è diverso da una messa dal punto di vista di un virus». «Va bene», replica ironica una parlamentare. «Vorrà dire che avremo a dire ai musicisti di imparare l’Alleluja e farsi assumere dal parroco». Dalla chat emergono anche i rapporti tesi con i colleghi della maggioranza. Nel mirino, in particolare, il ministro della Cultura e capo delegazione dei Dem al governo, Dario Franceschini. «È bene che si dia una svegliata», punta il dito un deputato. «Altro che bonus vacanze. E non dovrà pensare ai Favino&co, ma al mondo del teatro vero e proprio. Agli ultimi». «Pensa quando ci chiederanno di votarlo Presidente della Repubblica…», ironizza un altro parlamentare.

M5S, timori per la tenuta sociale

«Poi per me è da folli dire 7 giorni fa, monitoriamo le palestre per il rispetto dei protocolli»,  critica un altro parlamentare. «Potevamo evitare 7 giorni di incremento e avere un riscontro dell’efficacia tra una settimana». Timori poi sulla tenuta sociale del Paese. «Se mettiamo le restrizioni», avanza i dubbi qualcuno, «le attività produttive devono avere la certezza che entro un paio di settimane avranno un contributo a fondo perduto. Altrimenti le sommosse saranno fatte anche dalle persone più buone di questo paese».

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di Giorgio Sigona - 27 Ottobre 2020