Fassino rinviato a giudizio nell’inchiesta sul salone del Libro di Torino. Il processo si apre a metà maggio
Il tribunale di Torino ha disposto il rinvio a giudizio, tra gli altri, dell’ex sindaco di Torino, Piero Fassino, nell’ambito dell’inchiesta sulla vecchia gestione del Salone del libro. Il processo si aprirà 17 maggio 2021. Fassino era tra i 29 imputati.
Le accuse principali
Peculato e turbativa d’asta sono le accuse principali contestate dal pm Gianfranco Colace e dall’aggiunto Enrica Gabetta per l’affidamento senza gara a Gl events, e per la predisposizione di un bando ad hoc per l’edizione 2017 del Salone. Tra i destinatari del provvedimento figurano oltre all’ex sindaco di Torino, Piero Fassino, gli ex presidenti della Fondazione del libro Rolando Picchioni e Giovanna Milella e l’ex assessore regionale alla Cultura della giunta Chiamparino, Antonella Parigi
Fassino è accusato di turbativa d’asta
Fassino, che è accusato di turbativa d’asta e non di peculato, si difende. “Ho sempre agito con assoluta correttezza e trasparenza. Con l’unico obiettivo di garantire che il Salone del Libro potesse continuare la sua attività. Evitando ogni evento che lo potesse mettere a rischio, fatto che avrebbe determinato un grave danno per Torino”.
Stralciata la posizione di Coppola
È stata invece stralciata la posizione di Michele Coppola, ex assessore regionale del Piemonte nella giunta di centrodestra del governatore Cota. Coppola è oggi direttore del settore Arte e cultura di Intesa Sanpaolo. Il suo nome non compare tra le 26 richieste di rinvio a giudizio.