De Magistris va in tv e Parenzo lo mette in difficoltà. Lui sbotta: «Certe domande…»

26 Ott 2020 19:08 - di Sara Gentile
De Magistris

Sono ai ferri corti Luigi De Magistris e il governatore De Luca. Lo scontro è fortissimo. Tanto da spingere De Magistris ad annunciare in diretta televisiva su La7 che nel pomeriggio una delegazione del Comune di Napoli sarebbe scesa in piazza del Plebiscito al fianco dei commercianti. Negozianti che hanno deciso di protestare pacificamente contro le chiusure nazionali e l’imminente lockdown locale minacciato da Vincenzo De Luca. Ma nel pomeriggio poi è arrivato il dietrofront. La delegazione, ha detto De Magistris, «ha ritenuto di non recarsi in piazza per evitare strumentalizzazioni».

De Magistris e la domanda di Parenzo

L’annuncio di partecipare alla manifestazione è arrivato durante la trasmissione L’aria che tira. Myrta Merlino è collegata da casa e non dallo studio, dove invece c’è David Parenzo. Che ha dato vita a botta e risposta con il primo cittadino napoletano. «Manderete o no la polizia?». «Certe domande…», ha replicato De Magistris un po’ in imbarazzo. «Me lo dice anche mia moglie, figuriamoci – ha detto il conduttore – capisco che posso essere urticante però io devo farle certe domande». Poi èintervenuta anche la Merlino che ha ripetutamente invitato il sindaco a mettere da parte lo scontro con il governatore De Luca: «Vi dovete parlare, lei deve rappresentare alla Regione i problemi concreti dei cittadini».

De Luca: «Sedicente sindaco»

Che tra i due non corra buon sangue è ormai vecchia storia.  Nell’ultima intervista al Corriere della Sera De Luca è stato durissimo nei confronti di De Magistris. «In un momento così serio, mi imbarazza perdere anche un minuto su chi parla di cose di cui non capisce nulla. Rilevo il fatto sconcertante che apra ancora bocca un sedicente sindaco che è l’espressione del più grande disastro amministrativo d’Italia. Quasi tre miliardi di euro di debiti, i tributi più alti d’Italia, trasporto pubblico distrutto, manutenzioni zero e parchi devastati». E poi ancora: «In qualunque Paese civile al mondo un tale soggetto, copertosi di gloria come magistrato e strafallito come sindaco, dovrebbe essere messo in quarantena per i prossimi 20 anni. Soltanto in Italia possono essere chiamati a fare i commentatori lui e i parcheggiatori abusivi».

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