Dal Senato ok allo scostamento di bilancio. FdI demolisce la Nadef: «Libro dei sogni»
L’aula del Senato ha approvato lo scostamento di bilancio. Le forze di governo hanno infatti ottenuto 165 voti a favore, quattro in più rispetto alla maggioranza assoluta. Al di sotto dell’asticella di quota 161, il provvedimento non avrebbe mai visto la luce. Gli astenuti sono stati invece 121, praticamente l’intero centrodestra. Tre solo i contrari: Antonio Iannone, di FdI, Carlo Martelli e Gianluigi Paragone, entrambi ex 5Stelle, ora al Gruppo Misto. Con una seconda votazione, l’assemblea di Palazzo Madama ha poi dato via libera al Nadef, la Nota di aggiornamento al Def.
La maggioranza supera l’asticella di quota 161
Il provvedimento passera oggi stesso alla Camera per la definitiva approvazione. Qui, tuttavia, la distanza numerica tra maggioranza e opposizione rende tutto un mera formalità. I giallorossi, dunque, tengono. Seppure grazie all’apporto dei cosiddetti responsabili. Il centrodestra ha invece bollato con parole molto severe l’intera manovra varata del Conte-bis. Per Nicola Calandrini, dei Fratelli d’Italia, la Nota di aggiornamento licenziata dal Senato è poco più che un «libro dei sogni». Dal canto suo, Forza Italia, con il senatore Dario Damiani, ha respinto al mittente i pelosi appelli alla responsabilità lanciati dal ministro D’Incà. «Lo siamo stati sempre, verso il Paese», ha ricordato. «Non ci spaventa la richiesta di un ulteriore scostamento di bilancio – ha aggiunto il parlamentare -. Ci preoccupa e molto come spenderete questi soldi».
Il centrodestra si astiene. Brunetta: «Nadef opaca»
Ha rincarato la dose il collega di partito Renato Brunetta: «La Nadef – ha dichiarato – è un documento incerto e opaco». A dichiarare l’astensione della Lega, il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo: «Avremo preferito usare quei soldi per ridurre la tassazione. Si poteva fare su questo un accordo politico con la maggioranza». Pd e M5S e in misura minore Italia Viva e Leu festeggiano lo scampato pericolo. «La maggioranza c’è – dicono -, l’opposizione ha perso un’occasione».