Covid, l’infettivologo Bassetti: «Basta terrorizzare la gente, non stiamo come a marzo»

6 Ott 2020 9:25 - di Liliana Giobbi
infettivologo Bassetti

«Indubbiamente i numeri crescono. Ed è evidente che nel momento i cui si fanno 120mila tamponi ci si aspetta un numero più elevato di contagiati. La percentuale dei positivi sul numero dei tamponi fatti è cresciuta. Ma siamo al 2,5% e siamo stati nel mese di agosto spesso intorno al 2%. Sicuramente è una situazione da tenere sotto controllo ma non bisogna fare panico». Lo dice l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive dell’ospedale Policlinico San Martino di Genova. L’esperto analizza gli ultimi dati del contagio di Covid in Italia.

L’infettivologo Bassetti: «I numeri parlano chiaro»

«Non possiamo dire alle persone che la situazione è tornata quella di marzo-aprile», afferma senza mezzi termini. «Dobbiamo guardare al numero dei ricoveri in terapia intensiva che ad oggi è intorno ai 300. Il punto più basso toccato è stato di 50 ai primi di agosto. Questo vuol dire che in due mesi e mezzo i numeri sono cresciuti di 250 unità. Quindi, non credo che ci sia da fare terrorismo. C’è da affrontare il problema», sottolinea l’infettivologo Bassetti.

Malati di serie A e malati di serie B

L’esperto mette inoltre in risalto la differenza di trattamento tra i pazienti contagiati dal virus e gli altri. «Ci sono pazienti che mi dicono: Vorrei avere il Covid. Questo perché così hai un letto in ospedale e se necessario un posto in terapia intensiva. Oggi siamo di fronte a malati di serie A, i positivi al Covid, e malati di serie B che sono tutti gli altri. Questo è l’errore che abbiamo commesso e che non dobbiamo fare in questa seconda fase perché fa parte della convivenza con il virus».

«Pensare al lockdown è anacronistico»

Già alcuni giorni fa Bassetti aveva invitato a ragionare con calma. «Arrivare a pensare solo lontanamente ad un lockdown è anacronistico», le sue parole. «Valutiamo caso per caso. Poi non lo chiamerei così ma rinforzo delle misure di contenimento. La chiusura totale di marzo-aprile non avverrà mai più, oggi l’Italia non è in pericolo».

Commenti

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  • rino 7 Ottobre 2020

    Per limitare la libertà degli italiani si fa terrorismo e si spacciano i positivi per malati, mentre sono solo persone che sono venute in contatto col virus e non si sono ammalate, quindi dufficilmente in grado di fare ammalare altri. Il virus non sta nell’aria deve passare da una persona all’altra e all’esterno si inattiva dopo massimo un’ora. Per contagiarsi non basta passare vicino a una persona senza mascherina, ma serve un contatto abbastanza prolungato come fare un discorso, stare in autobus, a pranzo o in un locale.
    Vedere gente che gira per strada con mascherine FFP2 o 3 è ridicolo e sintomo di gente impaurita che non “ignora” cosa sia un virus. Pra l’altro, le FFP2 e 3 filtrano al 95 e 98 per cento particelle fini a 2,5 micron, cioè batteri, mentre i virus misurano 0,2 micron o meno, perciò ….