Coprifuoco in Lombardia. E il Piemonte dispone controlli ai varchi di frontiera con la Francia
Il primo coprifuoco. Stop di tutte le attività e degli spostamenti in tutta la Lombardia, dalle ore 23 alle 5 del mattino. Sono esclusi i casi “eccezionali” (motivi di salute, lavoro e comprovata necessità. Il “coprifuoco” parte giovedì 22 ottobre. La proposta ha avuto il sì all’unanimità dei sindaci di tutti i Comuni capoluogo della Lombardia, del governatore Fontana e dei capigruppo di maggioranza e di opposizione. Poi l’ok del governo.
Il coprifuoco e la grande distribuzione
Nella riunione tutte le parti hanno condiviso l’opportunità della chiusura – nelle giornate di sabato e domenica – della media e grande distribuzione commerciale. Sono esclusi gli esercizi di generi alimentari e di prima necessità.
Il Piemonte e la frontiera con la Francia
Si muove anche il Piemonte. La prima mossa la annuncia il governatore Alberto Cirio. «Ho fatto tutto ciò che potevo fare», dice. «Non ho un esercito da mandare alla frontiera. Ho la Protezione civile con la quale abbiamo attivato meccanismi di controllo ai varchi. Nel senso che ai varchi di frontiera con la Francia stiamo predisponendo e allestendo delle tende della Protezione civile. Siamo affiancati dalla polizia e faremo un’azione informativa e di controllo a campione. Cioè prenderemo la febbre a chi arriva e varca le nostre frontiere».
Che cosa succede a chi ha la febbre
«Non possiamo fare di più perché andiamo a toccare competenze non regionali ma di diritto internazionale. Tutto ciò che possiamo dire a un francese che entra in Piemonte è stai entrando in un territorio presidiato, questo è come ti devi comportare. E soprattutto», specifica Cirio, «se lo fermiamo e ha la febbre gli intimiamo di recarsi presso l’Asl più vicina a noi per essere preso in carico dal sistema sanitario regionale».