Cibi contaminati, attenti alla spesa: ecco la classifica dei primi dieci prodotti “a rischio”
È allarme cibi contaminati, ovvero con una presenza di residui chimici superiore ai livelli di guardia. Si tratta di prodotti arrivati in Italia contaminati dalla presenza di insetticidi, spesso neanche più ammessi dalla legislazione nazionale ed europea. È il caso della presenza di Dicofol, Acephate, Permethrin, Chlorfenapyr, Methamidophos riscontrati nei peperoncini. Oppure, ad esempio, del Tricyclazole nel riso dal Pakistan. La Coldiretti ha stilato la black list, con un campione su cinque (20%) risultato irregolare. Lo scenario emerge dalle elaborazioni dell’organizzazione agricola sulla base degli ultimi rapporti dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa).
La classifica dei primi dieci cibi contaminati
A preoccupare per gli elevati livelli di contaminazione sono nell’ordine le bacche di Goji provenienti dalla Cina e il riso dal Pakistan. I peperoncini piccanti indiani e della Repubblica Dominicana sono anche loro in cima alla black list. Nella classifica dei primi dieci cibi contaminati ci sono anche i melograni turchi con quasi un campione irregolare su dieci. Poi il tè dalla Cina, l’okra (simile a una piccola zucchina) importata dall’India. E ancora, il dragon fruit proveniente dall’Indonesia dall’aspetto particolarmente decorativo, i fagioli secchi provenienti dal Brasile. Seguono i peperoni dolci e le olive da tavola provenienti dall’Egitto. Che godono, peraltro, di un regime agevolato a dazio zero da parte dell’Unione europea.