Chiudono Gardaland, Magicland e Mirabilandia. Parte la protesta dei parchi divertimento

29 Ott 2020 11:00 - di Fabio Marinangeli
Gardaland

Chiude Gardaland. Chiudono Magicland e Mirabilandia. E scoppia la protesta dei parchi divertimento. La chiusura porta conseguenze pesanti, il comparto conta 60mila posti di lavoro tra occupati fissi, stagionali e indotto. Sono stati investiti milioni di euro per mettere in sicurezza i parchi, nel rispetto delle regole. Nessun focolaio in quattro mesi di attività. Ma niente da fare, con il Dpcm si abbassano le saracinesche.

Gardaland, Sea life e hotel: porte chiuse

Gardaland chiude anticipatamente la stagione con riferimento al parco, a Sea life aquarium e agli hotel. Deve quindi rinunciare agli ultimi due weekend di Magic Halloween e all’evento Magic Winter. Una rinuncia dettata dal fatto che non ci sarebbero i tempi tecnici per dare il via all’evento invernale. Un evento che necessita di tempistiche di attuazione e allestimento più lunghe.

Il protocollo e il rispetto delle regole

Eppure Gardaland è stato il primo parco divertimenti italiano a studiare un protocollo ad hoc che permettesse di riaprire in sicurezza. «I manager del parco», dichiara Aldo Maria Vigevani, amministratore delegato, «si sono messi alla prova per studiare le misure necessarie. eDopo aver trasformato radicalmente le modalità operative, Gardaland ha potuto riaprire il 13 giugno, affrontando peraltro spese straordinarie per circa un milione di euro oltre a quelle già previste per l’apertura».

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi