Vaccino, Speranza bersagliato sui social: «Tu e il governo portate jella». E partono gli scongiuri
Solo pochi giorni fa l’annuncio del ministro della Salute Roberto Speranza sulla possibilità di avere il vaccino «già entro la fine del 2020». Parole riferite proprio a quello sviluppato da AstraZeneca, dall’Università di Oxford e dall’azienda italiana Irmb di Pomezia. Poi la doccia fredda arrivata nella notte, con lo stop momentaneo alla sperimentazione annunciato da AstraZeneca. La notizia dello stop ha scatenato in maniera eterogenea i social. C’è chi spalleggia atteggiamenti no-vax e chi invece sottolinea che prima degli annunci bisogna aspettare i tempi della ricerca e i suoi risultati. Così, a finire nel mirino è proprio il ministro, che in più riprese aveva sottolineato: «In questo vaccino l’Italia è protagonista, perché il vettore virale viene prodotto presso l’Irbm di Pomezia e perché l’infialamento avverrà preso la Catalent di Anagni».
Speranza diventa il bersaglio sui social
La questione esplode sui social. Tra i vari commenti alla notizia della sospensione , c’è chi ricorda che è «il vaccino strombazzato da Speranza che ha firmato un contratto per 400 milioni di dosi a partire da fine anno». A fare eco alla notizia c’è chi evidenzia con sarcasmo: «Non vale, Speranza l’ha già venduto». Sempre su Twitter, un altro utente scrive: «Sospesa la sperimentazione del vaccino AstraZeneca, un volontario ha sviluppato una malattia inspiegabile. Se lo iniettassero prima i politici».
«Aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglio»
Su Facebook piovono meme, vignette, insulti e sfottò. C’è chi dice ironicamente che per il vaccino «la “Speranza” è l’ultima a morire». E chi invece si affida alla scaramanzia: «Forse Speranza porta jella, come tutto il governo». Poi aggiunge, alla Pappagone: «Aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglio, corna, bicorna, capa r’alice e capa r’aglio». Sì, perché «da quando Conte e Di Maio stanno a Palazzo Chigi sta succedendo di tutto, persino la pandemia». Ma non solo. In molti invitano il ministro «a contare fino a dieci prima di parlare».
Viola: «Io scettica alle parole di Speranza»
L’immunologa Antonella Viola scrive su Facebook a proposito della sospensione: «Avevo scetticamente scosso la testa quando il ministro Speranza aveva annunciato le prime dosi per novembre e purtroppo avevo ragione. I tempi si allungano». «Chi ha sparato date a casaccio tipo “avremo il vaccino entro…” non ha considerato che dei problemi possono sempre capitare. Perché è così che funziona la ricerca scientifica…», scrive Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni.