Toscana, la Meloni fiuta aria di vittoria: «Cari compagni, la vostra pacchia sta per finire»

5 Set 2020 15:21 - di Redazione
Meloni

«Hanno smesso di governare questa terra per arricchirsi, mortificando i cittadini». Non fa mistero di sentirsi la vittoria in tasca, Giorgia Meloni, al suo arrivo a Marina di Massa, nella rossa Toscana per sostenere la candidatura di Susanna Ceccardi. Un colore che ha perso intensità dopo le vittorie del centrodestra in molti capoluogo di provincia. Conquiste neanche immaginabili fino a qualche anno fa. Ora, per la prima volta in mezzo secolo, è concreta la possibilità di espugnare anche il fortilizio regionale. E la leader di FdI suona la carica: «Porteremo in Toscana il merito, dove lavorerà non solo chi ha la tessera di partito».

La Meloni: «Riporteremo il merito in questa regione»

Parole che suonano speranza per i tanti esclusi dal potere clientelare “rosso”. E minaccia per gli altrettanti che ne hanno goduto. Poi il suo attaccò si fa diretto per investire l’azione della giunta di sinistra al governo della Regione. Soprattutto sulla gestione del Covid. In ballo ci sono 7 milioni pagati con i soldi dei contribuenti per respiratori mai arrivati. «Chi si prende la responsabilità?», è la sfida che lancia tra gli applausi. La Meloni parla anche della crescita di FdI. «La nostra coerenza – dice – può fare la differenza». Fino a sostituire una sinistra bollata come «stanca e cinica» che, «ha smesso di governare questa Regione». La destra si presenta in alternativa con tre parole d’ordine: «Libertà, merito e giustizia».

«Azzolina ministra incapace»

C’è spazio anche per rivendicare l’azione di FdI per far pubblicare i verbali delle riunioni del Cts. «Il 12 di febbraio -accusa -, mentre Zingaretti faceva l’aperitivo, il virus si propagava. Sono loro i veri negazionisti del Covid». Ce n’è anche per i 5Stelle. «Poi, mentre il Cts diceva che le terapie intensive non sarebbero bastate e che servivano le mascherine, Di Maio mandava tonnellate di dispositivi di protezione in Cina». In ultimo, la scuola, che per la Meloni «influenzerà l’elezioni». Sotto accusa finisce «l’incompetenza disarmante» del governo. «Il nostro bizzarro ministro Azzolina – conclude – non aveva uno straccio di progetto su come ripartire, se non spendere i soldi per i banchi a rotelle».

Commenti

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  • Giuseppe Costantini 6 Settembre 2020

    Sei grande Giorgia, di fronte a quei signori che non hanno saputo prendere i dovuti provvedimenti a tempo debito, è opportuno che, di fronte a questa situazione di emergenza che non finisce mai, i signori dalle calde po’ltrone sbolognino e vadano a fare qualche lavoro più congeniale ai nullafacenti.
    l’Italia ha bisogno di persone più efficienti che sappiano prendere i necessari provvedimenti a tempo debito e non aspettare le calende greche affinché il problema si risolva da solo senza pensare a quegli investimenti di cui non si conosce la fine.
    Le decisioni di questo governo sono frutto della scarsa conoscenza dei provvedimenti da prendere di fronte ad una situazione per la quale era necessario avere a disposizione persone competenti e preparate.

  • Cervohold 6 Settembre 2020

    Prendiamo atto che siamo un Paese commissariato dalla UE, a Cernobbio Mattarella e Conte hanno gettato la maschera, la UE ci presta dei soldi e noi facciamo quello che vogliono loro a scapito della nostra manifattura, del made in Italy, dell’artigianato e della competitività sui mercati mondiali. La stangata arriverà sulle pensioni, sulle tasse, sui risparmi mobiliari ed immobiliari…………..il covid è la scusa determinante.
    Se ne fregano del voto popolare, gli italiani devono adeguarsi alla volontà degli “illuminati” targati Francia e Germania, schiavi dell’informatizzazione forzata.
    Speriamo che il popolo reagisca azzeradoli nell’urna !