TikTok e We Chat, domani scatta il bando negli Usa, il governo cinese minaccia rappresaglie
WeChatA poche ore dall’entrata in vigore del bando voluto da Trump negli Usa che scatta domani contro i due micro Social cinesi TikTok e WeChat il governo cinese alza la voce. E avverte che ci saranno conseguenze. Senza specificare quali, al momento.
Il braccio di ferro a distanza fra Washington e Pechino sui due Social che stanno conquistando l’Occidente e che sono utilizzati da milioni di giovani cinesi si arricchisce di nuovi colpi di scena.
La Cina scende al fianco delle due aziende. E condanna la decisione degli Stati Uniti di vietare da domani di scaricare sul territorio americano le app di TikTok e WeChat.
La minaccia è quella di mettere in campo alcune rappresaglie. Il ventaglio di possibilità è vasto. E non solo commerciale.
Interpellato da alcuni giornalisti sul bando che sta per entrare in vigore negli Usa, il portavoce del ministero del Commercio cinese ha avvertito che la mossa di Washington “danneggia seriamente i diritti legali delle società coinvolte. E sovverte l’ordine normale del mercato”. Una parola, “mercato”, che è religione tanto per gli Usa quanto per la Cina.
Gli Stati Uniti, secondo Pechino, sono mossi dall’obiettivo di “perseguire e sopprimere” queste società cinesi “senza prove” a loro carico, accusa il portavoce. Che ha invitato Washington a “rinunciare a questo comportamento prevaricatore interrompendo immediatamente questa azione scorretta”.
Un ultimatum a cui il portavoce del ministero del Commercio cinese ha fatto seguire un avvertimento concreto: in caso contrario Pechino dovrà rispondere con “le misure necessarie” per proteggere gli interessi cinesi.
Da questo punto di vista la fantasia non manca certo ai cinesi.
Ma alle minacce governative cinesi si accompagnano le mosse più diplomatiche dei manager delle aziende coinvolte che vorrebbero volentieri evitare uno scontro frontale, poco produttivo ai fini del business.
Con una dichiarazione pubblicata oggi e che lascia intravedere la volontà di trovare un accordo piuttosto che alimentare una guerra dalle conseguenze commerciali incerte, la società che controlla We Chat, Tencent, ha reso noto di aver “presentato una proposta complessiva per rispondere” alle preoccupazioni del governo americano”. Aggiungendo, poi, che “continuerà a discutere con il governo e le altre parti interessate negli Usa in modo da ottenere una soluzione a lungo termine“.
Contro il bando ordinato da Donald Trump per ragioni di sicurezza nazionale e preoccupazione per la tutela dei dati privati è stato presentato ricorso dalla società che controlla TikTok, la Bytedance
I problemi davvero seri per TikTok – nata inizialmente sotto un altro nome e con un altro scopo, quello di creare una piattaforma social sulla quale potessero convergere quanti volevano imparare o potessero insegnare diverse materie attraverso brevi video – sono iniziati a luglio di quest’anno. Quando Anonymus ha annunciato di aver scoperto che TikTok non sarebbe altro che un malware per fare spionaggio di massa da parte del governo cinese.
Il consiglio di Anonymus su Twitter è stato franco, immediato brutale: “Cancellate TikTok in questo stesso momento. E se conoscete qualcuno che lo usa, spiegategli che non è nient’altro che un malware nelle mani del governo cinese, intento in una colossale operazione di sorveglianza di massa”.
Una dichiarazione che ha messo in allarme diverse democrazie, occidentali e non. L’Europa sta pensando di mettere in campo una task force per controllare l’utilizzo dei dati dei propri cittadini da parte dell’azienda E del governo cinese.
L’India ha vietato l’app per proteggere i suoi cittadini, un miliardo e 300 milioni di persone. La conseguenza è stata importante per TikTok: 6 miliardi di danni.
Gli Usa hanno intrapreso una guerra commerciale basata anch’essa sulla necessità di proteggere la privacy dei propri cittadini. E Microsoft e Oracle stanno ora contendendosi l’acquisto delle attività statunitensi della società. Questo potrebbe depotenziare il bando di Trump negli Usa su TikTok.