La faccia tosta di Bonafede: “112 detenuti sono rientrati in carcere”. E gli altri? Graziati dai giudici

30 Set 2020 11:21 - di Eugenio Battisti

Pressato dalle opposizioni sullo scandalo delle scarcerazioni dei boss durante il lockdown, il ministro Bonafede è stato ascoltato in commissione Giustizia del Senato. Ed è stato costretto a dare i numeri. “Alla data del 23 settembre 2020 i detenuti ascritti al circuito alta sicurezza e quelli sottoposti al regime del 41-bisrientrati in istituto penitenziario risultano essere 112. Cioè tutti e 3 i detenuti sottoposti al regime previsto dall’art. 41-bis. Che erano stati precedentemente sottoposti a detenzione domiciliare. Nonché ai 109 detenuti appartenenti al circuito alta sicurezza. Dei 112 rientrati, 70 risultano detenuti definitivi e 42 sono ristretti a titolo cautelare”.

Bonafede: “112 detenuti sono rientrati in carcere”

Ma non tutti i pericolosi boss mafiosi e narcotrafficanti sono rientrati in carcere. Mancano all’appello alcuni detenuti. Graziati dai giudici. “La permanenza ai domiciliari  è da ricondurre ad autonoma valutazione dell’autorità giudiziaria”. A causa delle maglie larghe del decreto varato dal governo Conte a maggio. Che prevede, sulla revisione delle scarcerazioni, una nuova valutazione dei casi davanti ai giudici. Eppure il ministro scarceratore, come è stato rinominato da Giorgia Meloni, aveva giurato che, dopo averli liberati, li avrebbe riportati uno ad uno in galera. Ma era “una colossale menzogna”, denuncia Fratelli d’Italia.

In tanti sono ancora ai domiciliari

Il ministro grillino (che si è presentato con una mascherina con la scritta “Stop alla violenza sulle donne”) ha poi annunciato di avere  disposto un “capillare monitoraggio” sulle disposizione del decreto legge. Quindi ha aggiornato sulla situazione dei contagi nelle carceri. Al picco dell’emergenza, a maggio 2020, risultavano accertati solo 115 casi. Di cui una persona ricoverata in strutture sanitarie esterne. Su una popolazione di oltre 50mila detenuti. Abbiamo dovuto purtroppo registrare il decesso di un detenuto”.  “Per quanto concerne il personale – ha concluso Bonafede –  al termine della fase 1 erano 159 i casi di positività. A fronte di 40.751 persone servizio. Tengo a rinnovare anche in questa sede il mio cordoglio alle famiglie di Gianclaudio Nova e Nazario Giovanditto. I due agenti che hanno perso la vita a causa del coronavirus”.

 

Commenti

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  • Davide 30 Settembre 2020

    Io nn so chi legge questo mio commento io credo pagare ma non con nessuna morte né detenuti né poliziotti penitenziari in un caso così grave pandemia che andrà avanti per molto tempo bisogna umanità sensibilità cuore almeno per reati non gravi dare qualcosa finché i casi contagi e morti siano finiti definitivamente non continuare a rischiare altri morti. Poi essere in regole con questi carceri italiane ultime come strutture moltissime da chiudere sono invivibili il 70 % delle carceri dare un atto di responsabilità clemenza poi risanare aggiustare e rifare strutture sane non si può in celle 7 8 persone cella grossa quanto una cantina torino ad esempio e un porto di mare a usi e un carcere fuori norma in tutto x tutto come Asti Alessandria Napoli Sicilia Puglia bisogna fare uscire in pene alternative una volta fuori ristrutturazione in quasi tutte le strutture ci vanno miliardi ma e meglio mangiare i soldi dare dignità personale almeno per reati lievi cioè in carcere poveri dentro e ricchi fuori. E sto extracomunitari mandarli a scontare nel loro paese il 70 80 % sono loro troppi nessuno e razzista ma ormai comandano lavoro da tutte le parti sia nelle carceri italiane che in qualsiasi lavoro buona giornata e tu bonafede torna a fare il DJ