Sartori e le Sardine da vergogna: «L’aggressione? Lo staff di Salvini si è sfregato le mani»

14 Set 2020 13:15 - di Gabriele Alberti
Sartori

Sardine due pesi e due misure. Non erano  nate per contrastare l’odio? Non erano state reclutate per fare un po’ di teatro contro Salvini, portatore sano di linguaggio violento? Domanda retorica,  perché invece in qualche modo sono le sardine stesse a mettere legna sul fuoco. Vergognoso il loro leader” Mattia Santori, ospite nel giardino della Festa dell’Unità di Rifredi, a Firenze. Interpellato da un cronista del Giornale Sartori si lascia andare a una doppia considerazione vergognosa.

L’aggressione? Fa parte del gioco

Sartori uno: minimizzare l’aggressione subita da Salvini  a Pontassieve  da parete di con una una donna congolese non è proprio da chi si picca di fare la “vestale” contro il tasso di violenza nell’agone politico.  Il buonista Sartori in pratica risponde che Salvini se ne dovrà fare una ragione. “Posso assicurarvi che a chiunque faccia politica, anche a me che non la faccio sul serio, succede tutti i giorni che qualcuno ti insulti, che ti tiri addosso qualcosa. Fa parte di questo, Salvini lo sa…”. Insomma, se ad essere aggredito è il leader della Lega o un rappresentate del campo politico avverso al centrosinistra, allora sono cose che succedono. Fa parte del gioco, di un gioco ben strano. Strana la filosofia di questi pesciolini.

Sartori l’incendiario: con che coraggio…

Sartori due. Quel che aggiunge dopo i leader delle sardine, più che vergognoso è infame. Cosa ti va a congetturare il “pacifico” Sartori? Che Salvini in qualche modo sia felice di quanto accaduto. Addirittura, Santori affaccia un’ipotesi inquietante. “Questo trend di far passare Salvini come vittima che poi conviene… Lo staff di Salvini si è sfregato le mani quando ha visto che succedeva questa cosa…”. Insomma, l’ipotesi enunciata con tanta disinvoltura sarebbe quella di un’autocomplotto. Da sotterrarsi. Altro che pacifista , incendiario e provocatore in grande stile!

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