Salvini punge gli alleati: in Campania e Puglia candidati sbagliati. E con Zaia non ci saranno mai problemi

23 Set 2020 15:33 - di Riccardo Angelini

“Le candidature di Caldoro e Fitto non hanno scaldato i cuori“. Lo dice Matteo Salvini, a Radio Anch’io, analizzando i risultati delle regionali. E la sottolineatura sembra assai polemica con gli alleati di Forza Italia e FdI. Gli azzurri hanno infatti voluto Caldoro in Campania mentre Fitto è stata una scelta di FdI in Puglia. Nulla di drammatico, solo una puntualizzazione. Con Meloni e Berlusconi Salvini si è sentito in giornata e sicuramente il tema regionali è stato all’ordine del giorno.

La Lega al Sud superata da Fratelli d’Italia

Ma Salvini non può ignorare che proprio la Lega al Sud non ha ottenuto risultati soddisfacenti . La Lega in Campania ha avuto il 5,6%, superata da FdI al 6% e da Forza Italia al 5,2%.  In Puglia la Lega ha ottenuto il 9,6% e anche in questo caso è stata superata da Fratelli d’Italia che ha avuto il 12,6% mentre Forza Italia ha avuto l’8,9%.

Salvini: qualche errore lo abbiamo commesso

“Gli elettori hanno sempre ragione, abbiamo perso in Puglia e Campania, dobbiamo offrire qualcosa di più e meglio -spiega il leader della Lega-. Se abbiamo preso più voti in Toscana di quanti ne abbiamo preso in Campania e Puglia evidentemente qualche errore si è commesso, ma basta imparare”.

Le amministrative sono state buone

Sulla cattiva prova della Lega al Sud Salvini torna in un’intervista al Corriere della sera. ”Non nego le delusioni di Toscana, Puglia e Campania – dice –  in realtà, per rimanere al dato più recente, le amministrative sono state molto buone. Strappiamo diversi comuni al centrosinistra, Macerata al primo turno con candidato nostro e siamo al ballottaggio a Reggio Calabria, Matera, Arezzo. Per il Sud, proporrò alla coalizione di scegliere gente che viene dall’impresa e dalle professioni. Anche senza tessere di partito in tasca. L’alleanza si deve allargare”.

Nel Sud l’offerta del centrodestra non è stata all’altezza

Per quanto riguarda la Lombardia- aggiunge –  ”abbiamo guadagnato una decina di Comuni e siamo al ballottaggio a Lecco. Vorrei aggiungere che anche nella Bergamasca, con l’eccezione di Clusone, siamo andati molto bene: lo dico perché esiste una certa lettura secondo cui quelle zone sarebbero deluse dal centrodestra”. ”Al Sud, in Puglia e in Campania, è stata l’offerta del centrodestra in generale a non essere all’altezza – prosegue il leader della Lega -. Noi, certo, dovremo ragionarci. Oggi riunisco i coordinatori regionali e, dati alla mano, faremo un esame di dove e come abbiamo sbagliato. Però, in Puglia e Campania partivamo da zero. Ora, abbiamo sei consiglieri regionali. Cresciamo. Tranquillamente, senza affanni, senza smanie”.

Toscana, complimenti a Susanna Ceccardi

Quanto alla Toscana, Salvini commenta: ”Susanna Ceccardi ha fatto una grandissima campagna elettorale e, mi creda, io non sottovaluto nessuno, anzi: non siamo noi che abbiamo dimenticato che si parla di una Regione in cui la sinistra governa dal dopoguerra: 5 anni fa il nostro candidato aveva preso il 20%, oggi abbiamo raddoppiato e siamo al 40”. Sull’ipotesi che esistano questioni di leadership nel centrodestra, a causa della crescita di Fratelli d’Italia, Salvini afferma che ”finché c’è una crescita interna alla coalizione, è un fatto positivo per tutti. Per me, va bene. Se una squadra vince, vince la squadra. Se perde, perde con scelte che sono di tutti. E comunque non commento gli errori degli altri, men che meno degli alleati”.

Salvini: con Zaia non ci sarà mai un problema

Tuttavia ci tiene a puntualizzare che “in Puglia e in Campania non abbiamo intercettato la richiesta di cambiamento che veniva dai cittadini. E adesso dobbiamo guardare al futuro. Nel 2021 vanno al voto tutte le più grandi città italiane, tutte a guida Pd o 5 stelle”. Riguardo al risultato di Zaia in Veneto, Salvini rassicura che ”in quelle liste sono tutti leghisti. Con Zaia non c’è mai stato né mai ci sarà il benché minimo problema e il suo risultato mi riempie di orgoglio. In Veneto ci saranno 33 consiglieri leghisti su 49. Renzi e Di Maio, invece, non entrano. Loro insieme zero. E noi, da soli, 33”.

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