Rivolta dem contro il “capo”: «A Zingarè, fidate, statte zitto. Sui social combini solo guai»

5 Set 2020 18:56 - di Hoara Borselli
Zingaretti

Si avvicinano le  regionali e  un’ inquietudine reale si avverte nella comunicazione di Nicola Zingaretti. Non si respira  quella tranquillità di un leader che ha ben saldo il proprio gruppo con un progetto chiaro  e strategie vincenti. Le elezioni e il pasticcio sul referendum sono gli ultimi colpi di coda del leader democratico. Oggi più che mai, chi ne gestisce la comunicazione dovrebbe avere la massima attenzione cercando di non sbagliare un colpo. Perché ogni errore potrebbe essere fatale, soprattutto per chi, come Zingaretti , sa di non avere rosee prospettive a lunga scadenza.

Il naufragio della comunicazione di Zingaretti

Stiamo assistendo invece ad una strategia comunicativa in grado solo di provocare assist perfetti  affinché gli stessi sostenitori  del leader Dem si ritrovino a commentare in modo sarcastico e ilare il proprio beniamino. Solo pochi giorni fa la presentazione del simbolo della regione Lazio, un vessillo mascherina che sventola nel cielo. Una scelta infausta quella di attribuire alla pandemia un simbolo di libertà, un qualcosa da dover festeggiare. Quale esperto di comunicazione suggerirebbe questo  ad un leader che ha commesso degli errori  proprio  nel tentativo di reperire i dispositivi di protezione? Con quale  faccia  ne puoi fare un simbolo del tuo partito, di quello in cui credi? Diventa tutto distorto e distorcente. Ogni  post comunicativo è dominato da un mantra:

‘‘Stop  a furbizie e trucchi. Solo il  Pd può fermare le destre e il populismo’’.  Cosa comunica con questa continua affermazione? Che “Più che fare”, ha l’incubo di essere l’unica alternativa alla destra e per questo funzionare.  E no, non è così che funziona !! A due settimane alle amministrative, a Venezia, in occasione del Festival del cinema,  il Pd schiera in laguna il proprio leader, che posta una foto serale sul suo Instagram con uno sguardo  che scruta  perso l’infinito. Un Humphrey Bogart che vorrebbe puntare  un obiettivo lontano ma nella realtà cerca l’obiettivo perso. I commenti puntuali del web fanno capire come tutto questo stia seguendo una strada non comprensibile .

I sostenitori del Pd in rivolta: fai solo autogol

C’è chi scrive ‘’Possiamo cominciare a portare delle proposte invece che sminuire la destra o autoproclamarci migliori di loro?’’ Un bel bingo che sottolinea bene il pensiero anche di chi lo segue. Un altro utente scrive .. ‘Basta parlare delle destre, parla del Pd’’.. Qualcuno sottolinea ‘“Non guardare, agisci!”.. Altri dicono ‘troppe chiacchiere , siate più concreti’ . Significativo  che tutte queste frasi arrivino dai sostenitori del leader Dem e diano segnali forti che proprio qualcosa non quadra. E se non quadra agli occhi di chi lo sostiene allora la comunicazione sta facendo degli autogoal clamorosi che potrebbero  costare carissimi.

C’è chi in maniera ironica ma decisa, con gergo romano dice :‘“A Zingare’ ancora fai post sul Veneto dove Zaia ha più dell’80 per cento? Fidate, mettite a fa’ i post sulla Toscana che po’ esse che perdete pure quella..’’.  Zingaretti sembra sotto effetto di un sortilegio, impossessato da quello speciale esorcismo per cui tutto è facile, tutto è di sinistra e  la destra si combatte non con  proposte concrete  ma solo perché esiste la Sinistra. E ora speriamo che  alla vista della Laguna  la comunicazione  di Zingaretti possa ravvedersi. Del resto si sa, se la bellezza come affermava  Bukowski salverà  il mondo, una buona immagine può salvare  un leader .

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