Reddito di cittadinanza, ancora uno scandalo: a percepire l’assegno un usuraio in odore di mafia

8 Set 2020 14:09 - di Fabio Marinangeli
reddito di cittadinanza

Un nuovo scandalo investe il reddito di cittadinanza. Prestava denaro praticando un tasso superiore al 100% annuo. Con questa accusa e al culmine di una indagine coordinata dalla Procura di Catania, i finanzieri hanno arrestato in flagranza per usura, un uomo di 37 anni. A seguito del controllo,  è stato trovato in possesso di 1.550 euro in contanti, in merito ai quali ha fornito notizie contraddittorie. Le successive perquisizioni svolte dal Gico di Catania, hanno permesso di scoprire che nella casa di Comis c’erano altri 13mila euro in contanti, due assegni bancari per complessivi duemila euro oltre che “pizzini” telefoni cellulari e schede prepagate.

Tra usura e reddito di cittadinanza, l’azione dell’uomo

I finanzieri hanno  così scoperto che l’uomo aveva in realtà prestato a usura al ristoratore la somma di mille euro (di cui solo 900 euro consegnati). A sua volta, il ristoratore aveva l’obbligo di restituire, nell’arco di 14 settimane, 1.400 euro. Con l’applicazione dunque di un tasso d’interesse usurario superiore al 100% su base annua. Inoltre, è stato appurato che l’arrestato percepiva il reddito di cittadinanza. Aveva minacciato il ristoratore di gravi ritorsioni in caso di inadempienza. Deve rispondere all’accusa di usura aggravata dal metodo mafioso.

A Roma l’assegno lo percepiva un pusher

Poche settimane fa un altro caso a Roma. Una coppia di pusher, sulla quarantina, ha visto che aveva la polizia alle calcagna. Gli agenti intimavano l’uomo e la donna a fermarsi. Allora i due hanno buttato dal finestrino una bustina con 1,7 grammi di cocaina. Poi hanno continuato facendo finta di niente. Lei rimaneva in silenzio, mentre il proprietario dell’automobile sosteneva di avere trecento euro nel cruscotto perché erano che i soldi del suo reddito di cittadinanza. I poliziotti non gli hanno creduto e hanno arrestato la coppia che spacciava a Centocelle. Il giudice, nel convalidare l’arresto, gli ha sospeso il reddito di cittadinanza.

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