Rampelli: “Basta furbizie. Il sì al referendum è una richiesta di riforme vere. Non di ritorni al passato”
Basta furbizie. Parola di Fabio Rampelli. Che esce dal coro dei commenti di partito per un’analisi complessa del risultato referendario. Che 5Stelle e dem si affrettano a leggere in chiave trionfalistica. Pronti a marciare verso la deriva del proporzionale. “La vittoria larga del sì, pur inserita in un contesto di forte astensionismo e con una percentuale di no superiore alle aspettative, deve essere letta senza furbizie. Il risultato – osserva il vicepresidente della Camera – certifica la volontà di tagliare il numero dei parlamentari. Ma contestualmente esprime preoccupazione per la limitazione indotta della rappresentatività parlamentare politica e territoriale”.
Referendum, Rampelli: i cittadini vogliono le riforme
Sotto questo aspetto la nostra preoccupazione è massima. Perché – spiega – sembra che l’attuale maggioranza di governo, nonostante la sostanziale ripresa del bipolarismo che emerge chiaramente dai dati elettorali, voglia approfittare della riforma elettorale per far ripiombare l’Italia nell’epoca del proporzionale. Stagione archiviata con un referendum popolare dall’esito plebiscitario”.
Fratelli d’Italia conferma la linea di una riforma complessiva e strutturale della Costituzione. In chiave presidenzialista. E rifiuta la lettura semplicistica e umorale del segnale anti- casta. I cittadini sono più avanti dei partiti al governo. Asserragliati nella difesa delle proprie rendite di posizione. “I cittadini – conclude Rampelli – vogliono la modernizzazione del sistema italiano. Che si esplicita non solo con il taglio dei parlamentari. Vogliono il ritorno al bipolarismo e a un sistema elettorale maggioritario. La fine del bicameralismo paritario e l’elezione diretta del Capo dello Stato. Solo così si potrà rispettare davvero questo risultato”. Il resto sono scorciatoie che non rispettano il verdetto delle urne.