Quota 100, Salvini. “Conte da ricovero. Follia alzare l’età pensionabile in questo momento”

29 Set 2020 18:21 - di Adriana De Conto
Quota 100

Da Venezia con furore. “Un presidente del Consiglio che in un momento di crisi come questo pensa di aumentare l’età pensionabile è da ricovero, o non capisce o è pagato per non capire”. E’ il duro j’accuse che il leader della Lega, Matteo Salvini ha lanciato oggi al premier da Venezia dopo l’ipotesi di abolire quota 100. Il leader della Lega torna sull’argomento che in questi giorni ha fatto ringalluzzire la Fornero, che aveva tacciato il provvedimento come una “marchetta” della Lega per i suoi elettori. Dalla città lagunare il leader della Lega manda un messaggio chiaro al governo,  che in un momento di crisi decide di smantellare un provvedimento che suona punitivo per i lavoratori.  Per non dire “vendicativo”. Il ritorno alla famigerata legge Fornero che manderà gli italiani tutti in pensione più tardi è uno schiaffo per Salvini.

Salvini su Quota 100: “Non si scherza con i sacrifici dei lavoratori”

Il governo sta facendo di tutto per cancellare le tracce di quello che fu il biglietto da visita del suo primo governo. Con un premier Conte che accetta il “ricatto” del Pd come viatico per la durata dell’esecutivo. Come annunciato, dopo dicembre 2021 il meccanismo del pensionamento con 62 anni e 38 di contributi andrà infatti in soffitta. Mentre  il governo lavora al tavolo col sindacato per stabilire nuove modalità di pensionamento, che a quanto si apprende saranno le stesse previste dalla ministra di Monti.

“Tornare alla Fornero? Non lo permetteremo”

Una prospettiva indigesta per il capo del Carroccio che promette una lotta all’ultimo sangue per ostacolarla: “Vogliono tornare alla legge Fornero, – afferma – ma la Lega non lo permetterà. Non si scherza con i sacrifici di milioni di lavoratrici e lavoratori italiani”. Anche il governatore veneto Luca Zaia si dice d’accordo con Matteo Salvini sulla battaglia che la Lega promette se il ritocco di Quota 100 andrà a toccare le pensioni. “Sono d’accordo con Salvini – ha detto Zaia, a Ratl 102.5 – questa ultima presa di posizione del Governo è il Festival dell’incoerenza. Si cambia facilmente idea, la coerenza è tutto  nell’amministrazione”.

Ipotesi al vaglio dopo Quota 100

Una delle ipotesi di cui si starebbe parlando – riporta il sito di economia tiscali news – è di portare l’asticella della uscita dal lavoro a 63-64 anni con 38-39 anni di contributi (sconto di due anni per chi svolge lavori gravosi o usuranti). A ciò si dovrebbe accompagnare una penalizzazione legata la calcolo contributivo. Intanto, al tavolo governo-sindacati si prevede anche la discussione di misure di staffetta generazionale e contratto di solidarietà espansiva per “aiutare i giovani all’inserimento lavorativo e accompagnare in uscita il lavoratore anziano”. Lo ha precisato la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. Niente di particolarmente allettante però, si prospetta per gli aspiranti pensionati.

Salvini: “Su Quota 41 firmo”

Salvini si dice disposto ad accordarsi su una formula di compromesso: “Se il governo porta in Aula quota 41 la firma mia c’è. Basta che non ci siano fregature”, ha detto ospite della trasmissione Aria Pulita su 7 Gold. “Tornare alla legge Fornero non avrebbe senso. Quota 41 ricordiamo che è il mio obiettivo, l’importante che non ci siano penalizzazioni. Se l’obiettivo finale è quota 41 senza penalizzazioni, firmo”.

 

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