Pd, la mossa disperata di Zingaretti: scrive a “Repubblica” e si fa umiliare anche da loro

1 Set 2020 15:53 - di Sveva Ferri
zingaretti repubblica

Con una lettera a Repubblica Nicola Zingaretti cerca di arginare il fuoco di fila contro il “suo” Pd. Nel testo il segretario se la prende con chi usa il referendum come una “clava per colpire” il partito, che poi sono un po’ tutti tranne la sua cerchia. Il messaggio di Zingaretti, infatti, è rivolto tanto all’interno quanto all’esterno dei Dem; tanto a quelli fra i suoi che non ne possono più dell’alleanza con il M5S, quanto agli alleati, Renzi in testa. Ma la lettera ha così il sapore di una mossa disperata che perfino Repubblica che la ospita non manca di sottolinearlo, con una vignetta di Ellekappa che rasenta la perfidia.

Zingaretti scrive a “Repubblica”

“Se si vuole indebolire il Pd e il governo si chieda apertamente la fine di questa esperienza. Si dica che si preferiscono le elezioni politiche con questa legge elettorale o un ritorno ad ipotesi di un governo di tutti che inevitabilmente umilierebbero ancora una volta la politica”, scrive Zingaretti parlando del referendum, dopo aver sostenuto che “il No così diventa, a prescindere dal merito, la clava per colpire il Pd, la maggioranza e il governo stesso”. “Non è più possibile – aggiunge il segretario Dem – sopportare l’ipocrisia di chi agisce per destabilizzare il quadro politico attuale, mentre c’è chi si carica spesso da solo la responsabilità della tenuta unitaria; l’immenso lavoro di lotta quotidiana; di fronteggiamento delle drammatiche condizioni date; di far avanzare, nei processi reali, le nostre idee e i nostri valori per un’Italia diversa”.

Il messaggio ai nemici interni

“Ma chi, con le sue ragioni, reputa conclusa la fase di collaborazione con il M5s e Iv non crei confusioni indichi un’altra strada, chiara e praticabile. Il Pd è pronto ad affrontare qualsiasi scenario e, anche personalmente, non ho timore di affrontare elezioni politiche immediate”, si legge ancora nella lettera di Zingaretti, che ora si rivolge chiaramente ai nemici interni per poi scagliarsi contro “le furbizie e i bizantinismi; oppure le ipocrisie di chi sostiene che perdendo le regionali e vincendo il No al referendum, si potrebbe continuare tutto come prima, senza riflessi sulla tenuta del governo e sulla vita della legislatura”.

Ellekappa: “La lettera di Zingaretti all’esame degli alleati”

Ora, se il segretario di un partito come il Pd scrive una lettera di questo tenore sarebbe lecito aspettarsi un certo confronto intorno ai suoi contenuti. O, per lo meno, una presa d’atto, un commento, una riflessione. Qualcosa o anche una cosa qualsiasi, insomma. Invece, la lettera di Zingaretti pare non pervenuta al dibattito politico, se non per qualche sparuta reazione qua e là all’interno dei dem. D’altra parte, quale sarebbe stato l’esito della trovata anche alla stessa Repubblica lo avevano capito subito. “La lettera di Zingaretti all’attento esame degli alleati”, si legge sulla vignetta di Ellekappa. Il disegno, pubblicato appena due pagine dopo l’intervento del segretario dem, ritrae Conte e Di Maio in spiaggia che mettono in acqua una barchetta di carta. Fatta con la lettera di Zingaretti.

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