Migranti, un ex carcere per ospitare i clandestini: il governo Johnson fa indignare i buonisti

24 Set 2020 11:42 - di Sveva Ferri
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Il governo britannico corre ai ripari per fare fronte agli sbarchi record di migranti irregolari. E lo fa inserendo tra le strutture per ospitarli un ex carcere. Ipotesi che, immediatamente, ha scatenato la reazione delle associazioni pro migranti, le quali parlano di “vergogna”, sostenendo che fra i clandestini molti sarebbero richiedenti asilo.

Il governo Johnson alle prese con l’emergenza

A divulgare la notizia è stato il Guardian, secondo il quale dietro la decisione vi sarebbe il ministro dell’Interno, Priti Patel, la quale per altro è di origine indiana. La struttura “incriminata” sarebbe quella di Morton Hall, nel Lincolshire, che tra il 1985 e il 2011 è stata un carcere femminile. E che dovrebbe tornare a quella destinazione l’anno prossimo. La mossa servirebbe ad alleggerire il disagio che stanno vivendo le comunità del Kent, dove attualmente sono ospitati molti dei migranti irregolari giunti in Gran Bretagna, dove quest’anno si sono registrati numeri da record per il Paese. Sono stati circa 7mila, infatti, i clandestini sbarcati illegalmente sulle coste del Regno Unito, dopo aver attraversato la Manica a bordo di piccole imbarcazioni.

Fronte pro migranti indignato per la scelta dell’ex carcere

La notizia divulgata dal Guardian non solo non è stata smentita, ma è stata confermata da fonti a conoscenza dei piani dell’Home Office. Morton Hall, che è attualmente gestita dalla polizia penitenziaria e ricade sotto la giurisdizione del ministero della Giustizia, può ospitare 392 persone. Fra le voci che si sono levate contro la decisione c’è stata quella di Minnie Rahman, portavoce del “Joint Council for the Welfare of Immigrants”, un’organizzazione pro migranti, secondo la quale è “completamente inappropriato che il ministero dell’Interno usi dei centri di detenzione, che in pratica sono delle carceri, per ospitare i richiedenti asilo”. Si tratta, ha affermato, di “luoghi per i quali ci sono lunghe e documentate accuse di abusi e non sono adatti a ospitare persone che hanno bisogno di protezione”.

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