Migranti, la giravolta di Ursula von der Leyen e il silenzio incosciente di Luigi Di Maio

28 Set 2020 12:43 - di Daniele Milani
Ursula von der Leyen

La Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, si prende gli applausi interessati con dichiarazioni ad effetto e, dopo, si rimangia tutto. Lo testimonia il cambio di rotta sul superamento del Trattato di Dublino, quello in base al quale i migranti devono restare nel paese di primo ingresso.

La giravolta di Ursula von der Leyen

La reginetta d’Europa, dopo aver, nei giorni scorsi, garantito l’abrogazione del Trattato di Dublino con susseguente obbligo di ricollocamento dei migranti, per quote, in tutti i paesi dell’Unione, con annesso onere di verifica della situazione giuridica dei richiedenti asilo, a seguito di colloqui con i suoi colleghi che contano, leggi in primo luogo la Cancelliera della Germania Angela Merkel, si è prodotta in una giravolta che neanche una ballerina della Scala sarebbe in grado di esibire.

Risarcimento danni in denaro

Ursula, senza nessun apparente ritegno, ha comunicato che quella modifica che aveva annunciato non si farà, non si farà probabilmente mai, fatto salvo in caso di rifiuto di redistribuzione l’obbligo di un non meglio identificato risarcimento danni in denaro. Non quantificato e soprattutto non quantificabile.

La risposta di Sonnino nel 1919

Non possiamo dire incredibile perché dopo la fine che hanno fatto gli accordi di Malta, il fatto era ampiamente prevedibile. Quello che francamente disturba è la proposta di risarcimento in denaro, unica unità di misura di
questo disgraziato continente. Ci viene in mente, e sarebbe una bella risposta, quello che disse Sonnino, nel lontano 1919, al diplomatico statunitense che minacciava, dopo l’abbandono dell’Italia della Trattativa di Versailles , gravi sanzioni economiche: “Siamo un popolo sobrio e conosciamo bene l’arte di morir di fame”.

Il silenzio di Di Maio

Al contrario Conte che ha detto ? Di Maio sicuramente nulla visto il suo evidente disinteresse alla politica europea. Chi rimane? Nessuno visto che tutti gli altri sono impegnati a cianciare di abrogazione dei decreti Salvini e di Ius soli. Su quest’ultima questione ci piace attingere alla nostra inattualità.

Lo Ius soli ai tempi del fascismo

Nel 1936, dopo l’annessione dell’ Etiopia, l’allora governo promulgò un provvedimento in ordine al quale a tutti gli individui che facevano parte di quello che allora si chiamava Impero, sarebbe stato riconosciuto il diritto di cittadinanza italiana. Allora questo fu scritto e permetteteci la nostalgia, anche cantato con la nota canzoneFaccetta nera sarai romana e per bandiera porterai quella italiana”. Altro che ius soli!

Commenti

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  • Riccardo Cristiani 29 Settembre 2020

    Non si perde occasione di accusare e denunciare il sovranismo. Dagli atti politici e dai comportamenti degli Stati dell’Unione Europea, tutti, in realtà, operano da sovranisti. E’ una Europa che non conosce la solidarietà se non a patrole. E questa è ipocrisia . E va rifondata

  • Giuseppe Forconi 29 Settembre 2020

    Sempre pronti i cari connazionali ROSSI a gettare fango su qualsiasi cosa che possa rappresentare una destra, apparentemente o sono immuni a queste catastrofi PD’essine oppure, sicuramente foraggiati, per difendere gli errori che il governo quotidianamente sforna con le sue leggi a pene di segugio .
    Cosa direbbe la Germania e la volpe Ursula, se l’Italia, pur rimanendo dentro la UE rigirasse le regole ( come ha fatto la Ursula) e gli sbattesse nel resto dei Paesi gli otre 800.000 migranti irregolari che stazionano qui’ da noi?
    Sarebbe un bel regalo di Natale per i magnaccia della UE.