Le mani della camorra su Roma: sequestrati 14 ristoranti nel centro della Capitale

29 Set 2020 13:09 - di Agnese Russo
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Estorsione, esercizio abusivo del credito e fittizia intestazione di beni, con l’aggravante del metodo mafioso. Sono i reati contesti a vario titolo a 13 persone arrestate dai carabinieri di Roma e Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Capitale, nell’ambito di una operazione anti camorra. E, in particolare, contro il clan Moccia. Dei 13 indagati otto sono finiti in carcere e altri 5 ai domiciliari. Sequestrati anche 14 ristoranti.

Il colpo al clan Moccia

Nell’ambito della stessa operazione, che vede coinvolti Angelo e Luigi Moccia, capi dell’omonimo clan camorrista, i carabinieri hanno anche effettuato il sequestro preventivo, anche ai fini della confisca, di beni per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.

Le mani della camorra su Roma: sequestrati 14 ristoranti

L’indagine, avviata nel 2017, poco dopo la scarcerazione di Angelo Moccia, ha fatto emergere gli interessi del clan a Roma, dal riciclaggio alle estorsioni. È emersa, inoltre, l’esistenza di numerose attività commerciali e di investimenti immobiliari, gestiti da prestanome. In particolare, anche in questo caso, gli inquirenti hanno individuato e sequestrato 14 ristoranti riconducibili agli affari della camorra, tutti posizionati nel centro di Roma: dal Pantheon a Fontana di Trevi; da  via dei Coronari a Castel Sant’Angelo; da Piazza Navona a Trastevere.

 

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