Il Veneto riapre gli stadi fino a 1000 spettatori. Scontro tra la lega di serie A e il ministro Spadafora
Fa discutere la riapertura parziale degli stadi decisa dall’Emilia Romagna e dal Veneto. Sullo sfondo lo scontro tra la Lega di serie A e il ministero dello Sport. La regione guidata da Luca Zaia con un’ordinanza ha dato il via libera alla presenza di massimo 1.000 persone negli impianti sportivi all’aperto. E 700 in quelli al chiuso. Un esperimento, in massima sicurezza, valevole fino al 3 ottobre prossimo.
Il Veneto riapre gli stadi fino a 1000 persone
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Duello serie A-ministero dello Sport
La riapertura degli spalti però fa scattare il duello tra la lega di serie A e il ministero dello Sport. A accendere la miccia il presidente della lega di serie A, Paolo dal Pino. Che chiede rispetto. E denuncia di non essere stato ascoltato dal ministro dello Sport Spadafora. “A luglio abbiamo fatto con i migliori consulenti in circolazione uno studio di 300 pagine. Su come riaprire gli stadi in totale sicurezza. Nessuno ci ha mai chiamato nemmeno per affrontare questo discorso. Il Cts fa enormi sforzi per occuparsi del paese. Siamo grati per quello che stanno facendo. Ma rispetto al nostro ministero dello sport il dialogo non è quello che dovrebbe essere”. Immediata la replica del ministro. “Ho letto con stupore le dichiarazioni di Dal Pino. La nostra attenzione è stata costante. Le soluzioni trovate sono state condivise. Per portare a termine lo scorso campionato.E iniziare nei tempi quello che comincia. Abbiamo assicurato una attività continua e giornaliera di supporto”. Perché le riaperture a spezzatino? “Il Dpcm in vigore dai primi di agosto e rinnovato a settembre – risponde Sapadafora – consente dei margini di intervento ai presidenti delle Regioni. E alcuni hanno deciso di aprire gli stadi secondo le norme previste”.