Il sospetto della Maglie: lo strano caso del picco di nuovi contagi alla vigilia del voto. A chi fa comodo?

19 Set 2020 16:27 - di Redazione

Il sospetto Maria Giovanna Maglie lo getta in pasto alla rete con un tweet: “Lo strano caso del nuovo picco di contagi alla vigilia del voto, no alla paura”. E in effetti tutti i tg oggi aprivano con questa notizia: brivido in Europa per la seconda ondata e anche in Italia si sfiora quota duemila positivi. Allarme. Preoccupazione. Nuovo lockdown dietro l’angolo come in Inghilterra. In Italia si contano quasi tremila focolai. Sensazionalismo  a profusione.

Nei seggi fuga di presidenti e scrutatori

Vi si aggiunge il caos nei seggi elettorali dove scrutatori e presidenti hanno dato forfait per paura del virus. A Napoli ne mancano 100, a Milano altrettanto. E poi c’è la questione degli elettori in quarantena.

“Continuano ad arrivarci segnalazioni di persone in isolamento fiduciario a causa della pandemia che non potranno esercitare il loro diritto di voto. Le procedure predisposte in alcune regioni sembrano funzionare male o non funzionare affatto, tra numeri di telefono a cui non risponde nessuno e termini impossibili da rispettare per presentare documenti impossibili da reperire”. Lo denuncia il coordinatore della segreteria di Più Europa, Giordano Masini.

Nuova ondata di paura del virus alla vigilia del voto

Ma perché riprendere ad alimentare la paura del virus proprio alla vigilia del voto? Chi ha interesse a un’affluenza scarsa per poi magari sottolineare che il test non ha valore politico nazionale e dunque non intacca la solidità del governo Conte? La risposta è ovvia. E bene ha fatto Maria Giovanna Maglie ad avanzare un sospetto legittimo.

Magari non c’è alcun disegno dietro questa nuova ondata di paura che si va diffondendo, ma magari sì e a pensar male, come diceva Andreotti, qualche volta ci si prende. I commenti al tweet della Maglie non si sono fatti attendere. Numerosi commenti sono di persone che non vedono l’ora di votare: “Vado con lo scafandro di palombaro, se necessario”. E ancora: “Non mi ferma neanche la peste bubbonica”. E speriamo che questa sia davvero l’aria che tira tra gli italiani. Con tutte le precauzioni del caso, ma l’occasione del voto non dev’essere mai persa.

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