I Romanauti, sedici racconti in una Roma carica di mistero dove l’avventura è sempre a portata di mano
Le strade di Roma sono lo scenario a volte misterioso e a volte pieno di colori e rumori in cui si svolgono le avventure metropolitane raccontate da Susanna Ribeca nel suo ultimo libro, I Romanauti. Storie di piccolo cabotaggio romano (e dintorni).
Le atmosfere e i colori di Roma
Una serie di racconti brevi (Morphema editrice) dove si intrecciano ricordi e incontri inattesi, riflessioni e sogni, amicizie e amori. Un itinerario spirituale che si snoda lungo lo stradario capitolino, ricordando le atmosfere dei tanti ambienti e paesaggi che la Città Eterna ogni giorno regala a chi “naviga” tra le sue pietre antiche e nuove.
Lo stile è sempre quello, delicato e attento ai dettagli, che caratterizzava il primo romanzo della Ribeca, Tutta panna (Morphema, 2019), nel quale l’autrice raccontava della sua infanzia a Terni.
Sedici storie nel libro I Romanauti
Nonostante il degrado e la crisi amministrativa e politica, dunque, Roma resta il palcoscenico ideale per scrittori e lettori. Vie e campagne dove si alternano i protagonisti delle sedici storie dei Romanauti, i quali possono andare incontro a un destino magico, all’apparizione di antiche divinità che assumono le forme inconsuete di un barbone che si aggira alla stazione Tiburtina, o possono rievocare le abbuffate ai Castelli delle comitive pasoliniane fatte di ragazzi di borgata.
Personaggi carichi di mistero
Sono pennellate, sospese tra un destino indefinito e un passato solo evocato, spesso in modo struggente, capaci di rendere interessante il presente che si svela al lettore. Un presente che rimane fino alla fine del racconto irrisolto, sospeso, che suscita interrogativi e fantasie anziché essere definito da una razionale conclusione. “Uomini, donne, perfino animali (come il bassotto Camillo) vivono la loro vita alla mercé di un potere superiore, che sia il Destino o la dea Diana, signora delle foreste e della caccia, che detiene il potere di vita e di morte, e non concedono altro che uno scorcio fugace della loro vita al lettore che si avventura per queste pagine”.