I religiosi rossi esultano: “Scampato pericolo, ora liberi sbarchi e cittadinanza agli immigrati”

22 Set 2020 17:03 - di Davide Ventola
preti rossi

“È scampato pericolo”. All’indomani del voto per l’elezione dei governatori in sette regioni, don Massimo Biancalani e padre Alex Zanotelli, i religiosi rossi, profondamente legati al carrozzone della sinistra, tirano un sospiro di sollievo.

Don Biancalani felice per la sconfitta di Salvini

Il sacerdote toscano di Vicofaro esulta per l’elezione di Eugenio Giani del Pd. “Consegnare la regione a politiche populiste portate avanti dalla signora Ceccardi (Lega)- dice il ‘parroco dei migranti’ – per noi sarebbe stata una sconfitta. La tradizione della Toscana è quella della difesa dei diritti umani, dell’accoglienza. Con Enrico Rossi sono state fatte leggi ‘samaritane’ per l’accoglienza dei migranti, speriamo Giani abbia la stessa sensibilità e continui su questa strada. Io ci sono e sono pronto a dare il mio contributo”.

Don Biancalani, parlando di scampato pericolo, ricorda che con Susanna Ceccardi, la candidata alla regione per la Lega battuta da Giani, ha una causa in tribunale. “La signora Ceccardi – ricorda – venne a Vicofaro ad inaugurare la campagna elettorale e ci prese di mira. Disse cose ingiuste, che la parrocchia era stata trasformata in un luogo di spaccio”. Davvero troppo per don Biancalani che aiuta gli immigrati da sempre nella legalità. Da qui la querela per diffamazione contro la Ceccardi.

I religiosi rossi inneggiano alla tenuta del Pd

“Nessuno ha ricette – considera il parroco di Vicofaro – ma siamo consapevoli che non si può governare la Regione con un approccio populista e demagogico”. Don Biancalani è pronto ad incontrare il neo governatore: “Se mi consulteranno, sono pronto a dare il mio contributo. Abbandonare e sfruttare i migranti non sono certamente un bagaglio della sinistra che non deve temere di essere sinistra fino in fondo”.

Sull stessa lunghezza d’onda di don Biancalani c’è padre Alex Zanotelli, missionario comboniano che da tempo porta avanti la sua battaglia per l’abrogazione dei “decreti razzisti” con digiuni davanti ai palazzi della politica.

“Ora che lo spauracchio di Salvini – dice padre Zanotelli – come quello della crisi di governo -sono finiti è il momento che Zingaretti abbia il coraggio di voltare pagina e di chiedere l’abrogazione dei decreti sicurezza”.  Visto che il Pd ne esce bene da queste votazioni mentre Salvini ne esce abbastanza ridimensionato, – considera padre Zanotelli – ora coi Cinque stelle può fare la voce più grossa e quello che chiedo con forza da uomo e da missionario è che Zingaretti, che aveva promesso discontinuità all’inizio del governo anche sui decreti sicurezza, è che abbia la forza di chiedere l’abrogazione non il ritocco perché non è concepibile che continuiamo a fare soffrire così tanta gente con questi decreti razzisti”.

“Zingaretti – l’appello di uno dei due religiosi rossi – deve avere il coraggio di chiedere l’abrogazione dei decreti sicurezza. Sarebbe ora che avesse anche il coraggio di chiedere al M5S lo ius culturae il Pd accetti la proposta dei cinque stelle della ripubblicizzazione dell’acqua. E’ ora di un passo avanti”. Per la chiesa, invece, è l’ennesimo passo indietro. Sotto il pontificato di Bergoglio, purtroppo, ne abbiamo già visti altri.

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