Covid, Bassetti: «Nei reparti sono aumentati gli anziani ma nel 99% dei casi si guarisce»

17 Set 2020 12:13 - di Fabio Marinangeli
Bassetti

Rispetto a qualche settimana fa «torniamo a vedere nei reparti pazienti anziani colpiti da Sars-CoV-2. Questo perché sono quelli più fragili e perché il virus può far precipitare situazioni preesistenti. Ovvero soggetti con diabete, cardiopatie, problemi respiratori, chi segue multi-terapie. In persone in là con gli anni la patologia ha un impatto diverso». Tuttavia «la malattia oggi ha un mortalità decisamente più bassa, 0,4-0,6%, e nel 99,6% dei casi si guarisce». Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova.

Bassetti e il rialzo dell’età media dei positivi

Secondo l’infettivologo, «c’è stato un lieve rialzo dell’età media dei positivi dovuta all’effetto delle vacanze. Sono i giovani che si sono spostati di più e per questo sono stati più esposti al virus», portandolo poi anche in famiglia. «Ma ad essere mutata è esclusivamente l’età dei contagiati e non dei pazienti», osserva. «Io ricovero solo ultra 80enni con, fortunatamente, una situazione clinica diversa da quella di marzo-aprile e non ho decessi da tempo. È vero», chiosa Bassetti, «il mare si sta agitando. Ma su 40mila contagi solo il 5% ha bisogno di cure. Nei mesi caldi dell’emergenza avevamo picchi di 25-30% dei positivi che necessitava di cure in terapia intensiva». Questo perché intercettammo meglio i casi?  «Sicuramente, poi facciamo più tamponi e poi è ormai chiaro che la letalità del virus si è ridotta».

«Con il virus conviveremo nei prossimi anni»

«Io non sono d’accordo con il ministro della Salute Speranza quando dice che tra sei mesi saremo fuori dal problema Covid. In sei mesi», incalza Bassetti, «avremo il vaccino, ma non ne saremo fuori. Credo che con questo virus conviveremo per i prossimi anni». E in un post su Facebook spiega. «Quello che cambierà sarà la modalità di convivenza: non più da stato di guerra perenne e di emergenza sanitaria. Na come abbiamo sempre convissuto con tutti gli agenti infettivi fino ad oggi».

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