Covid, 1297 nuovi contagi. Scontro sui verbali del Cts: inquietante gestione dell’emergenza

6 Set 2020 18:55 - di Adele Sirocchi
Salvini lettera

Sono sette le persone con coronavirus morte in Italia nelle ultime 24 ore e 1.297 i nuovi contagi. Dall’inizio dell’emergenza si contano 35.541 vittime e 277.634 casi totali. Cala il numero dei tamponi: nelle ultime 24 ore in Italia ne sono stati fatti 76.856, 30.802 in meno rispetto a ieri. Il numero complessivo dei test eseguiti da inizio emergenza è 9.219.257. Sono 133 le persone con coronavirus ricoverate in terapia intensiva, 12 in più di ieri.

La lettera di Salvini: governo inquietante

E mentre si guarda alla curva dei contagi si fa più pressante la critica delle opposizioni al governo per il modo in cui è stata gestita l’emergenza. Ad aprire le ostilità è proprio Matteo Salvini con una lettera al Corriere della Sera nella quale pone alcune domande “scomode”. L’esecutivo aveva uno studio riservato e non l’ha condiviso, perché? E  perché ha ignorato le indicazioni del comitato tecnico scientifico (Cts) sulle zone rosse?

I verbali svelano troppi errori

“Più passa il tempo e più emergono dettagli inquietanti sull’azione del governo – scrive Salvini – è ormai appurato che il Comitato tecnico scientifico avesse suggerito di chiudere con delle zone rosse anche i comuni della Bergamasca. Tanto che da Roma inviarono l’esercito per blindare Nembro e Alzano Lombardo, ma poi Palazzo Chigi decise altrimenti. Peraltro ignorando un altro suggerimento degli esperti ovvero una chiusura meno rigida in alcune aree del Paese anziché il lockdown totale”.

“Gli ultimi verbali desecretati svelano una serie di errori e raccontano i furibondi litigi tra gli esperti e il commissario Domenico Arcuri, che nonostante i troppi ritardi e svarioni è stato scelto per affrontare il tema della riapertura delle scuole affiancando un ministro palesemente inadeguato come Lucia Azzolina”.

Perché il governo si rifiuta di fare chiarezza?

“Il governo -continua Salvini- non può più tacere: chiederemo di riferire in Parlamento. Visto che l’esecutivo aveva uno studio riservato sugli effetti del virus, perché non ha condiviso l’informazione con altri interlocutori istituzionali? Perché non ha reperito subito mascherine, camici e respiratori, ma anzi ne ha spedite tonnellate in Cina? Perché ha ignorato i suggerimenti del Cts sulle zone rosse? Perché, il 21 febbraio, il premier dichiarava ‘è tutto sotto controllo’? È molto singolare, direttore, che chi ha preteso di occupare la scena mediatica dell’emergenza a reti e social unificati in modalità Grande Fratello – anche per sferrare inaccettabili attacchi all’opposizione – ora scelga il silenzio assoluto. La fuga. L’ambiguità”.

Richiesta di verità

“Come centrodestra -rimarca Salvini- stiamo ancora aspettando che il governo ci coinvolga come auspicato anche dal capo dello Stato e come garantito dallo stesso premier per confrontarci sulle soluzioni ai tanti problemi del Paese. Ora le priorità sono il lavoro, l’economia, la scuola, la difesa dei confini. Ma c’è anche una richiesta di verità e trasparenza che ha bisogno di risposte. Il governo e la maggioranza, invece, sono preoccupati dalla legge elettorale e sono terrorizzati dal risultato delle elezioni regionali”.

Sbalorditiva la posizione di Zingaretti

“In questo senso, è semplicemente sbalorditiva la posizione del segretario del Pd Nicola Zingaretti: è ossessionato da poltrone, equilibri di governo e sistema di voto nel disperato tentativo di restare aggrappato al potere. Il governo deve spiegare, davanti al Parlamento e a tutto il Paese, perché ha taciuto i rischi del virus e ha affrontato l’emergenza con drammatica superficialità. Lo deve agli italiani, a chi ha sofferto, a chi non c’è più, alle loro famiglie”, conclude Salvini.

La replica del ministro Speranza

Una lettera che non è piaciuta al ministro della Salute Roberto Speranza che ha replicato a Salvini dal palcoscenico della festa del Fatto. Quella lettera “divide Italia” e Salvini si rivela “leader piccolo, che mette da parte gli interessi del Paese per quello personale”. Inoltre non fu il governo a scegliere di secretare i verbali, ma lo stesso Comitato tecnico scientifico.

Meloni rincara la dose 

E Giorgia Meloni rincara la dose: “Sono preoccupata perché si continua ad avere una lettura altalenante dei verbali del Cts e sono preoccupata dall’utilizzo che il governo ha fatto dei dati sul Covid, molto spesso a suo piacimento”.

“Io chiedo dati certi, che non ci sono, non si hanno, così diventa difficile valutare -ha spiegato la leader di FdI-. Noi ci siamo sempre fidati del governo, ci dicono mettete mascherine e le mettiamo”, ma “c’è stata una discrezionalità nell’utilizzo di questa materia da parte del governo a fine di interesse che considero discutibile”.

 

Commenti

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  • Fernando 7 Settembre 2020

    Discutere in questo modo gli italiani capiscono ben poco il governo deve essere chiaro nelle decisioni non serve a niente discutere chi ha torto e chi ha raggione. Ma vedo che non vi interessano le persone.