Coronavirus, già più di 400 le scuole colpite da un caso. Priorità ai tamponi per studenti e prof

25 Set 2020 15:55 - di Redazione

A pochi giorni dalla riapertura sono più di 400 le scuole colpite da almeno un caso di coronavirus e 75 quelle che sono state chiuse. Le Regioni con più istituti coinvolti sono Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. A Roma le scuole coinvolte sono 19, a Bologna 14, a Milano 13. Nel 76% dei casi i positivi sono studenti e nel 13% docenti. In tutto in Italia ci sono 8mila istituti per 30mila plessi.

Nuova circolare sui casi di Covid nelle scuole

Il report sulla situazione del virus nei nostri istituti è del quotidiano Il Sole 24 ore. I dati derivano da un database messo a punto da un giovane ricercatore e da uno studente universitario – Vittorio Nicoletta e Lorenzo Ruffino – che hanno raccolto dalla riapertura della scuola notizie e le ordinanze dei sindaci.

Il ministero della Salute specifica intanto con una nuova circolare che gli operatori scolastici e gli alunni hanno una priorità nell’esecuzione dei test diagnostici per Sars-Cov2. La circolare dà le “indicazioni sia per il contenimento dell’epidemia che per garantire la continuità in sicurezza delle attività didattiche ed educative”.

Tamponi subito per docenti e studenti

“In presenza di sintomi sospetti”, fra cui oltre 37,5 gradi di febbre, “il pediatra o il medico famiglia richiede tempestivamente il test diagnostico” per la diagnosi di Covid-19 a studenti e operatori scolastici “e lo comunica al Dipartimento di prevenzione, o al servizio preposto sulla base dell’organizzazione regionale”.  In caso di sintomi sospetti, dunque, deve essere sempre tempestivamente eseguito il tampone o, quando disponibili, altri test per la diagnosi di Covid-19 in studenti, insegnanti e operatori scolastici, che – sottolinea la circolare – hanno una corsia preferenziale.

Cosa fare se il test è positivo

Se l’alunno o l’operatore scolastico risulta positivo al test per Sars-Cov-2, si legge nella circolare, si notifica il caso al Dipartimento di prevenzione che “avvia la ricerca dei contatti e indica le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica nella sua parte interessata”, secondo quanto previsto dalla precedente circolare del ministero della Salute. Per il rientro in comunità bisognerà attendere la guarigione, attestata dai 2 tamponi negativi a 24 ore l’uno dall’altro. L’alunno o l’operatore rientreranno a scuola con “attestazione di avvenuta guarigione e nulla osta all’ingresso o rientro in comunità”.

Cosa fare se un congiunto è positivo

Se il test è negativo, il pediatra o il medico curante “valutano il percorso clinico/diagnostico più appropriato (eventuale ripetizione del test) e comunque l’opportunità dell’ingresso a scuola”. In caso di diagnosi di patologia diversa da Covid-19, “la persona rimarrà a casa fino a guarigione clinica seguendo le indicazioni” del medico. Infine, se l’alunno o l’operatore scolastico è “convivente di un caso, su valutazione del Dipartimento di prevenzione, sarà considerato contatto stretto e posto in quarantena”. I suoi contatti stretti, per esempio i compagni di classe, “non necessitano di quarantena, a meno di successive valutazioni del Dipartimento di prevenzione in seguito a positività di eventuali test diagnostici sul convivente di un caso” di Covid-19.

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