Con un semplice esame del sangue il paziente capirà se può contrarre il Covid in modo grave
I ricercatori del Singapore Immunology Network (Sign), insieme a un gruppo di colleghi internazionali, hanno scoperto alcuni marcatori del sangue che potrebbero prevedere la gravità di forme di Covid-19 nei pazienti. Lo studio è stato pubblicato su ‘Cell’.
La scoperta ruota attorno alla calprotectina
Il lavoro ha identificato biomarcatori (calprotectina) e marcatori cellulari (sottoinsiemi di monociti e neutrofili) nel sangue di pazienti con Covid-19, che potrebbero essere potenzialmente utilizzati come predittori o fattori di rischio di progressione da forme lievi a gravi della malattia. Inoltre è stato dimostrato che il livello plasmatico di calprotectina, abbinato a un test di citometria a flusso che rileva le frequenze ridotte di monociti, potrebbe identificare i pazienti che hanno sviluppato una forma grave di Covid-19.
Nuove strade terapeutiche
Ciò potrebbe aprire nuove strade terapeutiche per il trattamento di Covid-19, con risultati che possono potenzialmente tradursi in un kit che predice la gravità della malattia nei pazienti. “E’ interessante notare – afferma Florent Ginhoux, senior principal investigator Sign e co-autore dello studio – che abbiamo osservato neutrofili immaturi nel sangue”, insieme a elementi che “suggeriscono che l’infezione da Sars-CoV-2 può portare a una alterazione completa e sistemica della risposta immunitaria ma anche del processo che genera le cellule immunitarie, portando a Covid grave. Il nostro studio suggerisce infine potenziali strategie terapeutiche mirate alla calprotectina per le forme gravi di Covid-19”.
La calprotectina è una proteina rilasciata da un gruppo di globuli bianchi, chiamati neutrofili. Quando c’è un’infiammazione nel tratto gastrointestinale (GI), i neutrofili si muovono verso esso e rilasciano calprotectina la cui concentrazione nelle feci aumenta.