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Inter Milan Dutch midfielder Wesley Sneijder (L) struggles for the ball with Ac Milan midfielder Ignazio Abate during their Italian Serie A soccer match at the San Siro-Giuseppe Meazza stadium in Milan, northen Italy, 2 April 2011.ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
Inter Milan Dutch midfielder Wesley Sneijder (L) struggles for the ball with Ac Milan midfielder Ignazio Abate during their Italian Serie A soccer match at the San Siro-Giuseppe Meazza stadium in Milan, northen Italy, 2 April 2011.ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Calcio, la sottosegretaria Zampa la spara grossa: «A ottobre Inter-Milan con il pubblico a San Siro»

Cronaca - di Niccolò Silvestri - 7 Settembre 2020 - AGGIORNATO 8 Settembre 2020 alle 10:40

Va bene il ritorno allo studio. E di quello allo stadio ne vogliamo parlare? Già, ci piaccia o meno, siamo una Repubblica fondata anche sul pallone. Del resto, è ai tempi dei Romani che funziona la formula del panem et circenses. Specie quando chi governa sente rintocchi sinistri e ha bisogno di dirottare altrove l’attenzione dei governati. Così ci prova Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, a fornirci un anticipo del salto di qualità nella strategia dell’annuncite da parte del governo: il calcio come arma di distrazione di massa.

Zampa: «È possibile se ci comportiamo bene»

Il campionato di serie A comincia il prossimo 20 settembre e Palazzo Chigi non fa mistero di guardare a metà ottobre per ri-accogliere il pubblico sugli spalti. «Per Inter-Milan del 17 ottobre – azzarda Zampa dai microfoni di Radio Punto Nuovo – potrebbe esserci del pubblico a San Siro, se ci si comporta bene». Un annuncio tra l’ammiccante e il paternalistico che naturalmente è realizzabile solo se i numeri del contagio saranno confortanti. Soprattutto nelle due settimane precedenti il derby della Madonnina. Un’impresa che oggi appare quasi proibitiva. Infatti, è la stessa sottosegretaria a tentare un’inversione ad “u” sull’argomento. E a ripristinare le vere priorità: «Se sulla scuola ce la caveremo bene, potremo poi riparlare degli stadi».

Sulla scuola il nodo dei trasporti pubblici

Il ritorno in classe di studenti, insegnanti e personale non docente è il punto dove il governo rischia di farsi male sul serio. «È da qui che capiremo la capacità che il Paese ha nel non far ripartire i contagi in maniera esponenziale», si lascia scappare Zampa. In effetti, restano ancora molti i punti insoluti. Mentre quelli già decisi poggiano su disposizioni a volte contraddittorie. La mascherina è obbligatoria, ma non tra i banchi. E, sul distanziamento, i genitori non dovranno assembrarsi fuori dalle scuole. La parte più difficile resta quello dei trasporti pubblici. Zampa invoca la disciplina mostrata anche dai più giovani durante i lunghi mesi di quarantena collettiva. Se accadrà, conclude, «potremo guardare all‘inverno con più ottimismo».

 

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di Niccolò Silvestri - 7 Settembre 2020