Boccasile maestro dell’erotismo fascista: una mostra celebra le sue donne audaci, moderne e sexy
Boccasile maestro dell’erotismo fascista. Questo il titolo della mostra (che si chiude oggi) che per la prima metà di settembre ha attirato turisti e curiosi nel delizioso borgo di Bassano in Teverina. Nelle strade del centro storico, passeggiando, si potevano ammirare i cartelloni con i disegni di Gino Boccasile: un riuscito esperimento di street art exhibition.
Le copertine di Paris Tabou
In mostra, in particolare, le copertine della rivista erotica francese Paris Tabou, cui Boccasile collaborò negli anni Cinquanta, dove si ammira l’evoluzione della signorina grandi firme, il personaggio che rese popolare l’illustratore. Con Paris Tabou “la donna di Boccasile diventa figlia delle sue gambe”. Ma il gioco erotico ci sta tutto e si scioglie nel comico: c’è il bimbetto che ritaglia un cuore sul costume della ragazza o un altro che mette del pepe nei fiori recapitati all’amata o un altro ancora che vuota la vasca da bagno di una formosa ragazza che mette in mostra il lato B.
Boccasile segnò l’immaginario fascista
“Quelle di Boccasile sulla rivista francese sono delle vere e proprie vignette erotiche con uno scherzo o una battuta sottintesa. Protagonisti quasi sempre un bimbetto e una donna dalle grandi forme bene esposte. Una donna a tratti androgina che punta tutto sulle sue gambe colonnari”. Del resto Boccasile aveva già realizzato copertine del genere per la rivista di Pitigrilli, Signorina grandi firme, negli anni Trenta. Vi si ammiravano donne che segnarono l’immaginario dell’Italia fascista. Donne dalla bellezza procace ed elegante, ma anche moderne: sciatrici, viaggiatrici, intraprendenti.
Il successo della Signorina grandi firme
La signorina grandi firme “irrompe nelle edicole ogni sabato mattina, gonna al vento e petto in fuori, seducendo la gioventù del littorio, immagine di un sogno collettivo di abbondanza, di bellezza e sensualità che si configura come una sorta di versione italiana del fenomeno delle pin-up statunitensi. In poche settimane la tiratura delle copie della rivista si quintuplica e diviene celebre la canzone “Signorina Grandi Firme”, interpretata da Carlo Moreno e dal Trio Lescano, il popolare trio ‘fiore all’occhiello’ delle trasmissioni di musica leggera dell’EIAR”.
La biografia di Boccasile
Gino Boccasile nasce a Bari nel 1901 e durante l’infanzia perse un occhio. A Milano si trasferì nel 1925 e qui Boccasile viene assunto presso lo studio grafico Mauzan-Morzenti, nel quale si dedica alla realizzazione di manifesti legati al mondo della moda femminile, che lo rendono subito famoso.
Convinto sostenitore del regime fascista, aderì alla Rsi curandone i manifesti di propaganda. Venne incarcerato per collaborazionismo e nel 1946 riprese la sua attività disegnando cartoline per il nascente Movimento sociale. Morì nel 1952 lasciando incompiuta l’illustrazione del Decamerone di Boccaccio a cui stava lavorando.
Bassano in Teverina, un borgo da visitare
La mostra itinerante su Boccasile rappresenta anche l’occasione per una visita al paese della Tuscia, Bassano in Teverina, molto amato da Mario Castellacci, fondatore del Bagaglino con Pingitore, che si impegnò per la rinascita del borgo (una delle piazze del centro è a lui dedicata). A Bassano è possibile inoltre visitare un campanile romanico intatto, conservato all’interno di una torre cinquecentesca, mentre passeggiando tra i vicoli ci si imbatte in un grande lavatoio a tre vasche costruito in epoca fascista. Ma sono l’atmosfera del borgo e il paesaggio in cui è immerso a fare di Bassano in Teverina un piccolo gioiello che non deluderà di certo il visitatore.