«Bergamo umiliata, quei verbali del Cts sono un oltraggio ai nostri morti». La rabbia dei familiari

5 Set 2020 16:23 - di Angelica Orlandi
Bergamo
Umiliati. I verbali del Cts sono un insulto alle famiglie delle vittime. Ad usare  questi termini è il  comitato dei famigliari delle vittime di Bergamo ‘Noi Denunceremo’, dopo la pubblicazione dei verbali del Cts, il Comitato tecnico scientifico sull’emergenza Covid, che è online sul sito della Protezione civile. Luca Fusco e Consuelo Locali, rispettivamente presidente e legale del comitato ‘Noi Denunceremo’ sono allibiti, sconcertati ed affidano al Giorno” la loro rabbia.

“A uccidere non è stato il virus assassino…”

“Ci siamo presi il tempo di leggere ed analizzare tutti i documenti desecretati  – affermano in una nota  – Riteniamo che i contenuti dei documenti emersi, particolarmente quelli che anticipano il lockdown nazionale, denotino che chi ha ammazzato la nostra gente non siano stati ‘il nemico invisibile’ o il ‘virus assassino'”. Parole durissime e precise. I verbali desecretati  inchiodano infatti Conte. All’inizio di  marzo gli esperti proposero di istituire zone rosse e blindare due comuni nella bergamasca particolarmente a rischio. Alzano lombardo e nembo.  Ma Palazzo Chigi ignorò il “consiglio” degli espeti. E questa rimane una macchia sull’operato del governo che i familiari delle vittime non potranno mai perdonare.

Chi ha sulla coscienza le vittime di Bergamo

Le domande sono tante e le risposte, purtroppo, se arriveranno, non ripagheranno le vite stroncate. “Ci chiediamo – proseguono – come si possa arrivare alla terza settimana dalla dichiarazione dello Stato di emergenza senza avere una cernita completa dei letti a disposizione negli ospedali. Particolarmente nelle terapie intensive. O come si possa aver pensato che non fosse necessario tracciare gli asintomatici. Non siamo stati di fronte ad una pandemia, ma all’ennesimo caso di malagestione italiana. Ci siamo a lungo chiesti perché si sia deciso di tenere degli atti pubblici secretati per cosi tanto tempo. Ora abbiamo una risposta”.

“Oltraggio al pudore”

Troppe cose non hanno funzionato e ora i nodi vengono al pettine. Bergamo è stata sicuramente la città più piagata dalla furia del virus “Come rappresentanti dei familiari delle vittime ci sentiamo umiliati ed offesi – concludono Locati e Fusco intervistati dal Giorno – Crediamo che quei documenti rappresentino un oltraggio alla decenza ed al pudore. Per questo motivo, non intendiamo rilasciare dichiarazioni alla stampa fino a quando riterremo necessario ritornare a farlo. Il nostro silenzio sarà il silenzio di tutti i familiari delle vittime. Non solo quelle di coronavirus, ma anche di quelle che a causa dell’emergenza hanno dovuto posticipare cure ed operazioni importanti e che, pur potendo sopravvivere, ci hanno lasciato in questi mesi. Migliaia”.

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