Anche l’Ugl boccia Azzolina: doveva ridurre le classi e fare assunzioni veloci, invece il disastro…

10 Set 2020 16:46 - di Fabio Roscani

Il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina ha fatto, alla Camera, il punto della situazione in merito alla riapertura delle scuole.  Ancora tanta confusione, protocolli poco chiari e nessuna visione d’insieme. Nel resto d’Europa le scuole hanno già riaperto da mesi, in Italia la data è fissata per il 14 Settembre, ma molte regioni riapriranno dopo il voto. Il ministro chiede collaborazione ma attacca tutti: sindacati, presidi, insegnanti e opposizioni. Rimane però aperta la questione sulla mancanza degli insegnanti, sul numero degli ormai famosi banchi monoposto e sulle misure di sicurezza da adottare.

Il punto di vista dell’Ugl Scuole

Dopo aver ascoltato la Azzolina è importante ascoltare la voce di chi si dedica alla scuola italiana, di chi vive la scuola italiana. Abbiamo incontrato Ornella Cuzzupi, segretario nazionale UGL Scuole.

Caos Scuole e riaperture, qual’è il punto di vista di Ornella Cuzzupi?

Sono ormai mesi che l’UGL Scuola, sta ripetendo che occorreva e occorre un vero e proprio Piano programmatico d’interventi concreti e realistici. Un Piano strutturato tenendo ben presente le caratteristiche del mondo-scuola, trovando soluzioni pratiche ed efficaci alle questioni del momento e non solo. Il problema distanziamento, ad esempio, poteva essere subito risolto attraverso l’immediata imposizione della riduzione del numero degli alunni per classi realizzabile attraverso la “temporanea” gestione delle presenze articolate in turnazioni diverse.  Il problema degli insegnanti, con l’assunzione veloce, considerate le graduatorie infinite di precari, di docenti e personale ATA. Tutto in attesa di un rapido adeguamento delle strutture scolastiche attraverso una corretta, funzionale e consistente edilizia scolastica. Questi sono gli investimenti che contano e valgono per il futuro. Il resto è solo un arrampicarsi sugli specchi che sta già creando difficoltà e, temiamo, ne creerà ancora molte nel prossimo futuro.

Il Ministro Azzolina dice che siamo pronti alla riapertura in sicurezza. I presidi non sono d’accordo. Qual’è la verità?

Occorre prendere atto di quello che c’è e delle difficoltà che ogni giorno aumentano. Vede, la caratteristica che più salta all’occhio nella gestione del momento, è la totale mancanza di una visione realistica del problema. Si immaginano soluzioni che sulla carta possono anche avere un senso ma solo se la scuola fosse un soggetto statico, senza proprie dinamiche e variabili, il problema è che così non è!

Il Presidente del Piemonte, Cirio dice che sarebbe opportuno misurare la febbre agli studenti al momento dell’ingresso a scuola. Ha ragione?

“Misurare la temperatura all’ingresso del plesso scolastico attraverso i termoscanner, così come avviene in moltissime aziende, è un qualcosa che avrebbe dato una prima, immediata, tranquillità a tutti. Sarebbe stato un elemento equilibrato di controllo, un primo screening di sostanziale importanza che avrebbe in qualche modo limitato molte problematiche che possono manifestarsi nel corso della giornata scolastica. Immagini in una famiglia alle 7 del mattino con tre figli in età scolastica, i genitori che lavorano e un termometro da condividere…

 

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