Zone rosse, il governo ha mentito per mesi. I verbali del Cts inchiodano il premier

7 Ago 2020 12:18 - di Redazione
zone rosse

Zone rosse e lockdown, il governo ha mentito per mesi. I verbali desecretati del Comitato tecnico scientifico inchiodano Conte. All’inizio di  marzo gli esperti proposero di istituire zone rosse e blindare due comuni nella bergamasca particolarmente a rischio. Ma Palazzo Chigi ignorò il “consiglio”.

Zone rosse ad Alzano e Nembro. Il governo se ne frega

Lo dimostra il verbale della riunione del 3 marzo, reso pubblico dal consigliere regionale lombardo Niccolò Carretta. In quell’occasione, infatti, il Comitato tecnico-scientifico propose di adottare misure restrittive in Valseriana. E suggerì di istituire zone rosse nei Comuni di Alzano lombardo e Nembro. Proprio dove il Covid-19 ha fatto le maggiori vittime. Tanto da essere tristemente considerati i paesi simbolo della strage. Era un chiaro appello al governo nazionale, chiamato ad agire. Ma l’invito rimarrà inascoltato.

Quei verbali che inchiodano Conte

Lo rivela l’Eco di Bergamo sulla base del verbale di quella riunione. Il testo non lascia dubbi. “Il Comitato propone di adottare le opportune misure restrittive già adottate nei comuni della zona rossa anche in questi due comuni. Al fine – si legge nel documento –  di limitare la diffusione dell’infezione nelle aree contigue”. I due comuni interessati sono Alzano Lombardo e Nembro. Proprio quella zona rossa per la quale c’è stato a lungo un rimpallo di responsabilità tra Palazzo Chgi e il governatore  Attilio Fontana. Che venne processato dalla sinistra e dalla stampa. Ora si scopre che le responsabilità sono di Conte, che ha sempre negato.

Gli agenti non entrarono mai in azione

Non solo. Il 5 marzo – ricostruisce l’Eco di Bergamo – in provincia di Bergamo arrivano 250 tra poliziotti, carabinieri e uomini della Guardia di Finanza. Pronti a blindare i due Comuni della Valseriana. Non entreranno mai in azione. Lo schieramento era stato deciso dopo due giorni di intensi confronti tra Regione, Iss, comitato tecnico scientifico e governo. Dal verbale emerge la posizione netta degli esperti.  Che consigliavano l’istituzione della zona rossa.  “I due comuni – si legge ancora – si trovano in stretta prossimità di Bergamo. E hanno una popolazione rispettivamente di 13.639 e 11.522 abitanti. Ciascuno dei due paesi ha fatto registrare attualmente oltre 20 casi. Con molta probabilità ascrivibili ad un’unica catena di trasmissione. Ne risulta, pertanto, che l’R0 è sicuramente superiore a 1. Il che costituisce un indicatore di altro rischio di ulteriore diffusione del contagio”.  Ma le zone rosse non furono mai istituite. E il contagio dilagò facendo migliaia di vittime.

 

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