Zaia: «Il governo trascina l’Italia verso una nuova Caporetto, sulla scuola hanno sbagliato tutto»

28 Ago 2020 9:41 - di Franco Bianchini
Zaia

‘«Quella della riapertura delle scuole è una partita che per definizione ha bisogno di progettazione e programmazione. Non di ritardi. E mancano pochi giorni…». Lo dice Luca Zaia. Un intervento duro, il suo, che punta il dito sull’incapacità della Azzolina e dei tecnici di trovare una strada. «Siamo ancora in alto mare. Bisogna trovare un punto di equilibrio dettato da ragionevolezza e buon senso, cosa che in questo momento a livello nazionale non c’è. Come Regioni abbiamo fatto e stiamo facendo la nostra parte con grande senso istituzionale. Ma il tempo stringe e si fa fatica a immaginare come il Governo possa fare in pochi giorni ciò che andava ragionato e organizzato già dagli scorsi mesi».

Zaia: «La gente ha diritto di sapere cosa accadrà»

L’incontro tra il Governo e le Regioni sulla riapertura delle scuole non  ha dato frutti.  «La matassa si aggroviglia», aggiunge il governatore del Veneto. «C’è ancora una grossa confusione e permangono difficoltà oggettive a gestire gli studenti sia nelle aule che relativamente ai trasporti. Ma la gente ha diritto di sapere come e con che mezzi i propri figli andranno a scuola. E – mi auguro solo al momento – si trova invece davanti all’ennesimo ufficio nazionale complicazione cose semplici».

«Una perdita di tempo inutile e dannosa»

«Continuiamo a fare uno sforzo unitario e ad avanzare proposte che riteniamo sensate», continua Zaia. «Ma per adesso ci arrivano dagli interlocutori solo elementi controversi, da questo o da quel Ministro, da questo o quell’organismo scientifico nazionale. La questione non si risolve di sicuro con i tavoli permanenti. Sono utili per confrontarsi, non per gestire un’emergenza».

Zaia: «Qualcuno non ha fatto bene il suo lavoro»

«L’emergenza è diventata tale perché qualcuno, non certo le Regioni, non ha fatto i compiti per bene entro i tempi che sarebbero stati necessari. Ciò nonostante – conclude Zaia – sono, siamo, pronti a lavorare giorno e notte. Vogliamo dare il nostro contributo affinché il 14 settembre sia la data della riapertura delle scuole. E non di una seconda Caporetto dello Stato».

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