Trieste, leader di CasaPound sospeso dal lavoro: “punito” per le sue idee sull’immigrazione
Una purga staliniana. E’ stato sospeso con effetto immediato dall’agenzia interinale regionale da cui dipende Francesco Clun. Il leader triestino di CasaPound autore, il 4 agosto, del blitz nell’aula del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Insieme ad altri militanti ha interrotto la seduta della Commissione immigrazione per chiedere interventi più decisi sul tema della rotta balcanica.
Leader di CasaPound sospeso dal lavoro per un blitz
Clun: “E’ una purga staliniana”
“Sono molto preoccupato per lo stato di salute della democrazia in Italia. Mi assumo eventuali responsabilità penali se ci sono”, dice Clun all’asdnkronos. “Ma questa è un’epurazione come le purghe staliniane. Fatta da un sistema politico che è d’accordo nel non cambiare nulla”. Poi spiega le ragioni della protesta. “Siamo stufi di sentire solo parole sul tema dell’immigrazione. Siamo entrati in Consiglio regionale dove proprio in quei momenti si discuteva uno stanziamento di 7 milioni di euro per l’accoglienza. Lo abbiamo fatto per protestare pacificamente. Ed esprimere un dissenso. In regione sul tema della rotta balcanica non è stato fatto nulla di concreto. Non si è fatto niente per arginare l’arrivo dei clandestini”. Poi accusa. “La mia sospensione è un’operazione politica”, conclude Clun sottolineando che il giorno del ‘blitz’ in Consiglio era in ferie. “Vengo discriminato in quanto esponente di Casapound, chi non la pensa come loro deve essere cacciato” .