Toscana, la grande paura della sinistra: qui possiamo perdere. Gli indecisi sono il 40 per cento

11 Ago 2020 14:32 - di Adele Sirocchi

La Toscana come l’Emilia Romagna. La sicurezza della vittoria per la sinistra non c’è. Per tenersi l’Emilia Romagna hanno gettato fango sulla candidata Lucia Borgonzoni, considerandola una “nullità”,  e hanno tirato i fili delle sardine. In Toscana cosa si inventeranno?

Il bello è che non è la candidata del centrodestra, Susanna Ceccardi, a sottolineare le difficoltà dello schieramento di sinistra. A farlo è il sindaco di Firenze Dario Nardella: “Qual è la vera novità? – afferma – È che la Toscana per la prima volta in 50 anni è davvero contendibile. Sono le elezioni più difficili e delicate della storia recente di questa regione. Le possiamo perdere”.

Intendiamoci: il candidato del Pd Eugenio Giani, in politica dal 1990, viene dato avanti di almeno quattro punti nei sondaggi. Ma, come sottolineava giorni fa La Nazione, “il vero vincitore finora di tutti i sondaggi è il popolo degli indecisi. Veleggia nel mare delle consultazioni, che fanno tremare i polsi ai candidati, preoccupare o esultare le segreterie dei partiti, intorno al 30-40%. L’elettorato è volatile, c’è una quota consistente che può passare da uno schieramento all’altro con estrema facilità nell’epoca delle post ideologie e dell’appartenenza sfumata”.

Susanna Ceccardi, già vincitrice contro la sinistra a Cascina, trascura del tutto le beghe ideologiche. E punta sulla dicotomia vecchio (Giani)-nuovo (lei) per convincere i toscani.

Il leitmotiv della sua campagna sta scritto nel post fissato in alto della sua pagina Facebook: “Toscana, ci siamo. Sono passati 5 anni da quando Enrico Rossi si presentò ai toscani con questo slogan. Sono 20 anni che Rossi, prima come assessore e poi come presidente, governa la nostra regione. Sono 50 anni che il PD e i suoi antenati politici detengono il potere in Toscana. Nel frattempo la Toscana ha perso posti di lavoro e competitività, ha rallentato, si è fermata, si è impoverita”.

E il post così prosegue: “Giani si presenta ai Toscani con il motto “Toscana, più forte e unita”. Queste parole, apparentemente in discontinuità con il passato, sono il segno del loro fallimento. La verità è che non ci sono stati. La Toscana ha bisogno di recuperare il tempo perso, di un forte cambio di passo, di una squadra che c’è col cuore e con la testa. Il cambiamento finalmente è a portata di mano. Toscana, ci siamo. #perdavvero”.

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