Terrorizzano, sfregiano e ricattano una ragazza: arrestate a Palermo due sorelle nigeriane

29 Ago 2020 14:08 - di Penelope Corrado
sorelle nigeriane

La Polizia di Stato di Palermo ha arrestato due giovani sorelle nigeriane, S. Q. e S. C. Le due dovranno rispondere dei reati di stalking, lesioni aggravate e favoreggiamento della prostituzione. Tutto è iniziato a gennaio. Dopo diversi episodi di violenza fisica e psicologica, una ragazza straniera terrorizzata, ha deciso di rivolgersi alle Forze dell’Ordine in cerca di un aiuto che ponesse termine alle sue sofferenze.

La giovane ha denunciato le due aguzzine

“Grazie alle sue coraggiose dichiarazioni, le indagini condotte dagli Agenti della Polizia di Stato in servizio presso la Sezione ”Criminalità Straniera e Prostituzione” della Squadra Mobile hanno consentito di far luce sull’accaduto, risalendo ai motivi dell’aggressione e delle gravi minacce subite”, dicono gli investigatori.

La polizia di Palermo arresta le sorelle nigeriane

La ragazza ha raccontato agli investigatori che un giorno, mentre si trovava in piazza XIII Vittime con altre connazionali, era stata avvicinata dalle due sorelle. La giovane le conosceva bene. Infatti, le due aguzzine, dopo averle chiesto di andare con loro in un luogo appartato per chiarirsi su alcuni fatti, l’avevano aggredita con violenti e ripetuti colpi inferti in varie parti del corpo. Non paghe, le avevano provocato numerose ferite. Utilizzando un coccio di bottiglia in vetro, in particolare, l’avevano colpita sul viso in modo da causarle una lesione che compromettesse la sua possibilità di lavorare. Non soddisfatte, dopo l’aggressione, l’avevano altresì minacciata di sfregiarle il viso con l’acido se l’avessero ancora vista prostituirsi in piazza XIII Vittime.

Tre anni di torture e ricatti

La ragazza aveva quindi temuto talmente per la propria incolumità. A quel punto, ha deciso di rimanere chiusa in casa e di non raccontare nulla. Non aveva infatti il coraggio di chiedere aiuto agli operatori di polizia nè di far ricorso ai sanitari per curare le ferite. Da quel momento la sua vita aveva avuto quindi un brusco cambiamento quanto a tutte le sue usuali abitudini; solo dopo qualche tempo, aveva trovato dentro di sé, e con il consiglio di un legale, la forza di denunciare quanto vissuto. La donna ha raccontato la sua vita con dovizia di particolari, ricordando il suo arrivo a Palermo nel 2017 e di aver cominciato a prostituirsi per strada per guadagnare; si era soffermata poi sugli incontri con altre ragazze, sue connazionali, con le quali aveva stretto amicizia e che spesso avevano preso le sue difese.

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