Svolta nelle indagini su Gioele: potrebbe essere morto nell’incidente fatto da mamma Viviana

26 Ago 2020 17:22 - di Marta Lima

E’ terminata, al Policlinico di Messina, l’autopsia sui resti del piccolo Gioele, il bambino di 4 anni figlio di Viviana Parisi, la deejay trovata morta lo scorso 8 agosto cinque giorni dopo la sua scomparsa dopo l’incidente avvenuto sulla A20 Messina-Palermo. La prima ipotesi che trapela è che il bambino potrebbe essere morto a seguito dell’incidente avvenuto prima della fuga tra i boschi della mamma.

L’ipotesi dell’incidente mortale per il bambino

Gli accertamenti disposti dall Procuratore di Patti su sei campionature effettuate il 6 agosto scorso sull’auto della donna per verificare l’eventuale presenza di profili genetici ed eventuali future comparazioni avrebbero dunque fatto riprendere quota alla tesi che Gioele possa essere rimasto ferito mortalmente nell’incidente stradale sulla A20. Solo dopo la mamma, sconvolta e con il figlio in braccio, avrebbe deciso di suicidarsi lanciandosi dal traliccio. Sull’auto della donna sarebbero state trovate tracce di sangue compatibili con l’urto della testa del bambino, sul cuoi cranio ci sarebbero reperti emorragici compatibili con un urto su una superfice non rigida.

Possibile arrivare a una verità su Gioele

“C’è una fauna entomologica” anche sul corpicino del piccolo Gioele spiega il professor Stefano Vanin, l’entomologo chiamato dalla Procura di Patti per l’autopsia del piccolo Gioele. “Adesso come nel caso della madre è tutto da analizzare in laboratorio”, dice. “Capisco che ci sia questo bisogno di risposte, ma vi dico anche che c’è un milione di insetti – sottolinea – finché non analizzeremo questi insetti in laboratorio non si potrà dire molto”. “Oggi come oggi” non è possibile capire se il bambino sia “morto vicino alla madre Viviana”, come dice ancora Vanin.

“Sono stati raccolti un sacco di elementi sia per quanto riguarda la componente medica che veterinaria ed entomologica – aggiunge – quindi di elementi raccolti ce ne sono. Noi abbiamo una serie di requisiti a cui rispondere, abbiamo chiesto 90 giorni e faremo l’impossibilità per starci. Le comunicazioni le daremo direttamente al pm che ci ha incaricato”. Vanin ribadisce che “è un caso difficilissimo, perché c’è un clima e un ambiente particolare, anche se qualche elemento informativo è stato estratto”. Sul terreno ci sono dei “segni di giacitura del corpo, il terreno non è compromesso ma è un ambiente su cui sono passate delle persone”.

Tempi lunghi per la restituzione del corpo di Viviana Parisi

“Al termine di tutte le operazioni avremo un quadro definitivo e completo. Cercheremo di fare del nostro meglio per ottenere tutto ciò che è possibile ottenere dal cadavere” dice la dottoressa Elvira Ventura Spagnolo, medico Legale nominata dalla Procura di Patti, uscendo dalla camera mortuaria dove è stata eseguita l’autopsia. “Al momento si tratta di agire per singoli passaggi – spiega – non tralasciando nulla ed evitando di perdere elementi che potrebbero essere utili”.

“Abbiamo proceduto a gran parte delle attività che devono essere svolte sui resti del cadavere. E’ stata fatta la Tac, come prima indagine. E poi abbiamo proceduto con la collaborazione dell’entomologo e dello zoologo forense alle varie attività di ispezione, analisi, prelievo di campioni che naturalmente richiederanno ulteriori approfondimenti”. I passaggi successivi previsti sono analisi “sia sugli indumenti sia sui resti”. Si annunciano tempi lunghi per la restituzione dei corpi di Viviana Parisi e del figlio Gioele, conferma all’Adnkronos la dottoressa Elvira Ventura Spagnolo.

“Scoprire come è morto Gioele mi sembra una cosa in via aleatoria possibile, dobbiamo vedere gli elementi che il corpo ci fornisce e valuteremo” dice Daniela Sapienza, medico legale della Procura di Patti che ha partecipato all’autopsia.

 

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