Santelli: «Il governo ha usato il coronavirus come strumento per attuare un suo disegno politico»
«Il sospetto che il governo abbia usato il tema della pandemia per creare un collante in grado di sostenere una maggioranza politica debole come l’attuale c’è tutto». Jole Santelli, presidente della Regione Calabria, non la manda certo a dire. In una intervista al Messaggero spiega: «Vedo che l’esecutivo Conte continua a esasperare la situazione. Mi chiedo ad esempio se fosse davvero necessario ipotizzare una estensione dello stato d’emergenza fino a dicembre quando poi la stessa maggioranza ha preferito limare la durata fino a metà ottobre».
Santelli: «La pandemia come uno strumento del governo»
Secondo la governatrice ci sarebbe un disegno politico. «Tutta la gestione della pandemia è stata vista come uno strumento per aumentare la coesione dell’opinione pubblica intorno all’esecutivo. Anche quando al governo hanno commesso errori gravissimi. L’errore a mio avviso imperdonabile è stata la fuga di notizie sulla chiusura della Lombardia fra il 7 e l’8 di marzo». Quella notte, ricorda la Santelli, ci fu «l’assalto ai treni a Milano. Senza considerare poi le decine di migliaia di persone che partirono verso il Sud in macchina».
Gli errori di Conte e la diffusione a macchia d’olio
Tutto questo «determinò la diffusione del virus a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale. Quella fuga di notizie ha fatto scattare un danno economico enorme per il Paese di cui è responsabile il governo». La Santelli chiese di chiudere la Calabria per frenare gli arrivi di chi risiedeva nelle regioni del Nord. «Ma», puntualizza. «le mosse dei governatori meridionali furono determinate dalla cattiva gestione del governo. Che, se fosse riuscito a chiudere la Lombardia, avrebbe circoscritto l’epidemia. I casi di contagio che abbiamo avuto noi sono derivati quasi tutti dall’arrivo nella nostra Regione di persone che lavoravano o studiavano al Nord e sono rientrati in famiglia».
Santelli e lo scontro sulla Calabria
Sul suo scontro col governo in tema di riaperture, ricorda: «Avevamo pochi casi in Calabria e volevo dare un segnale leggero ma percepibile di rimessa in moto dell’economia. Mi fu impedito. Altra forzatura. È evidente che le Regioni conoscono il profilo del loro territorio meglio dello Stato centrale. Pertanto, credo che anche quello stop del governo derivasse da ragioni politiche. Ragioni che hanno determinato altri danni per il Mezzogiorno».