Nuova farsa sulla piattaforma Rousseau. Si vota per salvare la Raggi

12 Ago 2020 15:36 - di Giovanni Pasero
Piattaforma Rousseau

“Dalle ore 12 di giovedì 13 agosto 2020 alle ore 12 di venerdì 14 agosto 2020”, sulla piattaforma Rousseau del M5s “si voterà a livello nazionale su due quesiti, uno relativo alla modifica del mandato zero per i consiglieri comunali e uno relativo alle alleanze delle liste del MoVimento 5 Stelle a livello comunale con i partiti tradizionali”. Lo annuncia il Blog delle Stelle. Ed è subito polemica.

Il voto è chiaramente “apparecchiato” per permettere alla “impresentabile” sindaca di Roma, di ripresentarsi. Ma l’ennesima truffa pentastellata, ha mandato su tutte le furie la base e alcuni grillini meno pavidi.

I big M5s Buffagni e Stefano protestano

«Ogni volta che deroghi ad una regola praticamente la cancelli». Lo scrive su Facebook il viceministro allo Sviluppo economico Stefano Buffagni postando una foto di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. «Sindaci che proposero la stessa cosa qualche anno fa furono cacciati dal MoVimento e accusati di poltronismo, mi chiedo, cosa è cambiato oggi?». Così con un lungo post su Facebook e Twitter Enrico Stèfano, consigliere comunale capitolino del M5s. «Molti di quelli che oggi sono stati folgorati sulla via del Raggi-Bis – prosegue – e fanno un post al giorno in suo sostegno con paragoni improbabili sono personaggi che fino a l’altro ieri remavano contro e chiedevano la sua testa. Mi chiedo quindi che credibilità possono avere queste persone e soprattutto chi si vuole ricandidare supportato (almeno in parte) da queste persone».

Piattaforma Rousseau: c’è ancora chi ci crede?

Sulla modifica del mandato zero annunciato sul Blog delle Stelle dal capo politico Vito Crimi ha scontentato molti esponenti M5S. Il reggente grillino, all’indomani dell’ok di Beppe Grillo alla ricandidatura del sindaco di Roma Virginia Raggi, ha convocato infatti la consultazione online su Rousseau – le urne virtuali saranno aperte giovedì e venerdì – per chiedere agli iscritti di escludere il mandato del consigliere comunale dal computo dei due mandati, “in qualunque momento esso sia svolto”.

Sulla piattaforma Rousseau un trucco da democristiani

Quindi, il trucco da democristiani della prima Repubblica (con tutto il rispetto dei vecchi democristiani) consentirebbe a Raggi di correre ancora per il Campidoglio. Inoltre, non andrebbe a intaccare la regola formale del tetto dei due mandati per i parlamentari. E questo spiega il malcontento diffuso di queste ore. «Mandato zero? Pura ipocrisia. Il limite del secondo mandato muore con la ricandidatura di Virginia Raggi», lo sfogo affidato all’Adnkronos da fonti pentastellate, che attaccano: «La si smetta con queste prese in giro degli elettori: dopo il mandato zero, si inventeranno il mandato meno uno?»

E ora carta bianca ai vertici: peggio della vecchia Dc

Nello stesso post Crimi ha annunciato un’altra rivoluzione per il Movimento. Gli iscritti potranno esprimersi anche sulle alleanze locali con altre forze politiche (Pd in primis). Sul Blog infatti si legge che gli attivisti saranno «chiamati a decidere sulla proposta di autorizzare il capo politico, sentito il Comitato di Garanzia, a valutare la possibilità di alleanze per le elezioni amministrative oltre che con le liste civiche anche con i partiti tradizionali». Insomma, bisognerebbe dare carta bianca ai vertici. Alla faccia dell’ “uno vale uno”, della trasparenza e degli altri slogan durati quanto un gatto in tangenziale.

 

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