Niger, i dettagli del massacro dei francesi: donna rincorsa e sgozzata. «Sono terroristi islamici»
Il Consiglio di Difesa si riunirà a Parigi domani mattina per affrontare il caso dei cittadini uccisi in Niger. Nel massacro, quattro uomini e quattro donne sono morti. Sei dei quali, secondo le autorità locali, di nazionalità francese. Mentre l’Eliseo non ha fornito indicazioni precise sulle vittime francesi, Emmanuel Macron ha denunciato “l’attacco che ha vilmente colpito un gruppo di operatori umanitari”. Il presidente ha inoltre assicurato che la Francia adotterà “ogni mezzo” per “chiarire” le circostanze dell’attacco. L’esercito nigerino ha circoscritto e chiuso l’intera zona dell’agguato, avvenuto ad una cinquantina di chilometri da Niamey. Si tratta del primo attacco contro degli occidentali in questa regione da quando è diventata zona turistica circa 20 anni fa, dopo l’insediamento in zona di un piccolo gruppo di una specie scomparsa dal resto del pianeta.
Quella zona del Niger è un covo di terroristi islamici
La procura nazionale antiterrorismo francese ha annunciato oggi di aver aperto un’inchiesta per l’assassinio legato ad azione terroristica ed associazione a delinquere terroristica. La zona dell’attacco si trova nella zona dei tre confini tra Niger, Burkina Faso e Mali, diventata un covo dei jihadisti saheliani. “Ci sono otto morti: due nigeriani, uno dei quali è una guida (turista) e l’altro è un autista, e sei turisti francesi”, ha riferito all’AFP il governatore di Tillabéri, Tidjani Ibrahim Katiella.
Il dettaglio dell’orrore: una donna è stata sgozzata
“L’attacco è avvenuto intorno alle 11:30 (12:30 in Italia), sei chilometri a est della città di Kouré”, che si trova a un’ora di macchina da Niamey sull’autostrada nazionale numero 1. “La maggior parte delle vittime sono state uccise con un colpo di pistola e una donna che è riuscita a fuggire è stata catturata e le è stata tagliata la gola”, ha successivamente dichiarato la fonte. “Non conosciamo l’identità degli aggressori, ma sono arrivati in moto attraverso la savana e hanno aspettato l’arrivo dei turisti. Il veicolo utilizzato dai turisti appartiene alla ONG Acted”.