Museo del fascismo a Roma? L’idea fa stramazzare l’Anpi. Ma in città molti muri e pietre già ricordano il Ventennio
Un museo del fascismo a Roma. Lo propongono tre consiglieri del M5S affannandosi a mettere le mani avanti: si tratterebbe, si spiega nella loro mozione, di un’iniziativa rigorosamente antifascista per attrarre scolaresche e curiosi.
La levata di scudi è stata immediata: l’Anpi con il codazzo dei soliti esponenti di sinistra tarantolati dall’antifascismo militante è allarmata. E intima che la mozione in cui si propone il museo vada ritirata all’istante.
Per l’Anpi è osceno equiparare nazismo e comunismo
“Non si prevede esplicitamente un museo sui crimini del fascismo, sull’esempio di quanto realizzato in Germania, ma semplicemente sul fascismo – alza la voce l’Anpi con un codazzo di associazioni antifasciste al seguito – Immaginiamo quanti non vedano l’ora di poter dimostrare che il fascismo ha fatto anche cose buone. Nella mozione si fa inoltre riferimento sia al nazismo che alla guerra fredda e si arriva a citare il museo in Ungheria che a Budapest, oscenamente, accomuna nazisti e comunisti”.Perché oscenamente? Fior di storici hanno accomunato nella stessa categoria del totalitarismo nazismo e comunismo, perché mai l’Anpi lo trova osceno? Ma andiamo avanti.
L’Anpi vuole il controllo su tutto ciò che parla di fascismo
“Tutto ciò viene previsto per un Museo che verrà realizzato e gestito dalla prossima consiliatura capitolina, sui cui valori antifascisti nulla possiamo oggi prevedere, quando nel nostro paese non ci si vergogna più di citare Mussolini e dove il fascismo si esprime addirittura formando partiti che esplicitamente ad esso fanno riferimento e che tardano ad essere sciolti – concludono – Manifestiamo pertanto la nostra più viva contrarietà all’approvazione di simile mozione ed invitiamo i proponenti a ritirarla”. Quindi se danno all’Anpi la gestione del museo la cosa si potrebbe pure fare, ma siccome la prossima consiliatura potrebbe anche virare a destra, ecco che l’idea del museo diventa pericolosa. E con ciò abbiamo un quadro molto preciso di come l’Anpi intenda rispettare la democrazia e la sovranità popolare che è valore della “Costituzione più bella del mondo”.
All’Anpi si accoda subito Monica Cirinnà: “A Roma un museo sul fascismo come propone il M5SRoma? No, grazie! Per ricordare gli orrori della dittatura fascista e dell’occupazione nazista ci sono via Tasso e le Fosse Ardeatine. Roma ha già i suoi luoghi della memoria. Accelerare piuttosto la realizzazione del Museo sulla Shoah a Villa Torlonia”.
Le tracce del fascismo sono già in tanti muri di Roma
Andrea Casu, segretario Pd Roma e Giulio Pelonzi, capogruppo Pd in Campidoglio, tuonano contro la proposta dei Cinquestelle: “Non permetteremo che Roma medaglia d’oro per la Resistenza ospiti un museo del fascismo”. E anche loro chiedono che la mozione venga ritirata. Poi arriva lo stop di Virginia Raggi, che ricorda che Roma è città antifascista. Sarà pure così ma Roma è piena di vestigia del fascismo. A pensarci bene la Capitale ha bisogno di un museo del fascismo? Le tracce architettoniche del Ventennio sono sparse sull’intero territorio cittadino: si va dal Foro Italico a via dei Fori Imperiali fino all’Eur e senza dimenticare Garbatella e parte di Montesacro e diversi altri quartieri romani. Basta questa memoria, in effetti, senza far venire ulteriori mal di pancia all’Anpi e ai suoi reggicoda.