Milano, scritte fasciste sui muri. Il parroco si turba e sporge denuncia, l’Anpi s’indigna

26 Ago 2020 11:02 - di Paolo Sturaro
scritte fasciste

“Boia chi molla”, “viva il Duce”, “viva i camerati”. Scritte fasciste di questo tenore sono comparse sui muri delle case di via Neera e via Savoia, a Milano, quartiere Stadera. Sono stati imbrattati anche i muri dell’oratorio, alcune saracinesche, le fioriere e parte della facciata della chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa, in via Montegani. Immediatamente hanno gridato al “pericolo nero” dando l’allarme e scatenando un putiferio. Delle scritte comuniste con tanto di falce e martello o pugno chiuso non ne parlano. Non se ne accorgono.

Le scritte fasciste turbano il parroco

“Zona fascista”. Anche queste parole hanno turbato il parroco Don Davide Brambilla, che ha sporto ì denuncia contro ignoti. Prima però ha chiamato subito la polizia, come conferma all’Adnkronos. «Ho chiesto il permesso alla Digos di cancellarle e l’abbiamo fatto subito. Fortunatamente non è stato difficile», spiega. C’erano anche svastiche e croci celtiche. «Ogni sera guardo per controllare che non le abbiano rifatte».

Pronta la visione delle telecamere

L’indagine, dopo la denuncia contro ignoti, potrà avvalersi delle telecamere che insistono sulla facciata della chiesa. «Mi sono chiesto – continua Don Davide – se ce l’avessero con la parrocchia, visto che con la Caritas aiutiamo molti stranieri. Ma credo sia un gesto rivolto a tutto il quartiere». In via Palmieri, a pochi passi dalla chiesa, c’è la lapide dedicata al partigiano Carlo Ciocca, oggetto di ripetuti oltraggi. Quest’anno l’Anpi ha denunciato il furto della corona posta a ricordo del partigiano.

L’Anpi subito interviene e parla di «provocazione»

Immancabile l’intervento dell’Anpi, che subito urla al pericolo Il presidente provinciale Roberto Cenato ha espresso «ferma condanna» per la «provocazione fascista» e le «scritte fasciste vergognose». Così, sostiene, «si offende la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà di tutti noi». Per il Pd, poi, si tratta di un «pericoloso clima di intolleranza e un oltraggio a tutto il quartiere: «Ribadiamo il nostro impegno contro ogni atto di estremismo».

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