Meloni feroce con Di Maio: «Con la sua nullità politica ha consegnato la Libia alla Turchia»

22 Ago 2020 14:30 - di Lucio Meo

I sei Paesi membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati) hanno accolto positivamente l’annuncio di un cessate il fuoco in Libia. Come riporta l’agenzia di stampa emiratina ‘Wam’, il segretario generale del Ccg, Nayef Falah Mubarak al-Hajraf, ha quindi sollecitato tutte le parti coinvolte nella crisi ad “aderire a questo passo costruttivo, ad impegnarsi con urgenza nel dialogo politico e a lavorare attraverso la mediazione delle Nazioni Unite per raggiungere una soluzione definitiva e globale per porre fine ai combattimenti e al conflitto in Libia”.

Un accordo che viene visto dagli osservatori internazionali come una vittoria della Turchia, dopo un’intesa con la Russia. In ballo, ovviamente, le mire sugli impianti petroliferi, con l’Italia che non ha di fatto toccato palla.

Meloni accusa la Farnesina: “Libia consegnata alla Turchia”

“La nullità della politica estera della sinistra e del M5S ha consegnato la Libia alla Turchia e cacciato definitivamente l’Italia da ogni tavolo di discussione sul nostro dirimpettaio africano. L’errore dei governi Letta, Renzi, Gentiloni, che Fratelli d’Italia ha più volte denunciato, è stato quello di decidere di dialogare solo con il governo di Tripoli e di non porsi come soggetto terzo che dialogava con tutte le forze in campo”. Dure accuse alla Farnesina arrivano dalla presidente di Fdi, Giorgia Meloni, che denuncia l’impalpabilità della politica estera italiana, di ispirazione grillina, gaffe a parte.

I disastri del l’asse Conte-Di Maio-sinistra

La Meloni prosegue così. “Il disastroso combinato disposto Conte-Di Maio-sinistra ha fatto il resto: quando Al Serraj ha chiesto aiuto all’Italia, il nostro governo ha risposto picche, invece di sostenere anche militarmente quello che aveva scelto come proprio unico interlocutore in Libia, ponendo così l’Italia nella assurda posizione di essere apertamente schierata con Al Serraj ma di non aiutarlo in alcun modo. Un capolavoro di incompetenza. Il risultato, ovvio e prevedibile, è stato che Al Serraj ha trovato un alleato più affidabile nella Turchia, mentre noi non abbiamo mai avuto rapporti strutturati con l’antagonista Haftar.

“Così conclude la Meloni – da che l’Italia con l’ultimo governo di centrodestra era il principale interlocutore della Libia, siamo passati a non avere alcuna voce in capitolo. Le conseguenze per gli italiani sono purtroppo molto concrete anche dal punto di vista di flussi migratori, approvvigionamenti energetici, sicurezza nazionale. Un disastro. Anche se i media di regime non ne parlano”, ha concluso Meloni.

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