L’urlo dei poliziotti: «Siamo in un Paese ipocrita, ci aggrediscono e abbiamo le mani legate. Basta»

25 Ago 2020 9:17 - di Liliana Giobbi
poliziotti

Quello che è accaduto a Marina di Carrara è un drammatico copione che si ripete inesorabile. Una sassaiola contro i poliziotti intervenuti per sedare una rissa scoppiata tra un gruppo di giovani violenti e in evidente stato di ebbrezza. Il gruppo di giovani ha addirittura tentato di liberare gli autori del gesto, già fermati dalla polizia. Che sono stati poi fermati e identificati solo grazie alle capacità di altri agenti accorsi sul posto.

I poliziotti reagiscono: «Troppi silenzi dalle istituzioni»

Lo scempio, la sassaiola contro i poliziotti. Scene immortalate nel solito video della vergogna. Le forze dell’ordine sono state aggredite per impedire loro di svolgere il proprio lavoro. Tutto questo «è il simbolo dell’ipocrisia di un paese privo delle garanzie minime dovute agli operatori della sicurezza. Sono scene che indignano, per la prepotente e arrogante pervicacia di un branco di incivili che violano la legge con una naturalezza agghiacciante. Ma indigna con pari se non con maggiore intensità il silenzio che segue certi comportamenti inammissibili, da parte di ogni rappresentante istituzionale. Che ha invece il dovere di prendere con forza posizione a favore dei servitori dello Stato». Lo dice Valter Mazzetti, segretario generale della federazione Fsp Polizia di Stato

«Non c’è rispetto per le divise»

Inaccettabili i fatti visti a Marina di Carrara, ripete. «I poliziotti che subiscono senza alcuna reazione di difesa come accade esclusivamente nel nostro Paese. Stavano sedando una rissa, hanno subìto lanci di sassi. Questi fatti «sono figli dell’ipocrisia di una cultura che, ad intermittenza e a seconda dei bisogni, vuole le forze dell’ordine prive di ogni dignità professionale. E a cui, di conseguenza, non è dovuto alcun rispetto».

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